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Venerdì, 19 Apr 2024

Con il caldo dell’estate si potrebbe andare incontro a piccoli inconvenienti, che potrebbero disturbare le vacanze. Per evitare sorprese, bastano alcuni accorgimenti di prevenzione, che Michele Macrì, medico di famiglia della città di Siderno - ridente cittadina sul Mar Ionio - ha puntigliosamente elencato, in una sorta di decalogo, nel corso dell’intervista che ci ha gentilmente concesso.

Dottor Macrì, le scottature da esposizione solare durante i mesi estivi sono un problema per i vacanzieri. Cosa fare?

Per vari ordini di motivi, l’esposizione solare negli ultimi anni si associa ad effetti nocivi per la pelle, più significativi se non si prendono le giuste precauzioni. La prima cosa è la gradualità dell’esposizione e l’intensità della radiazione solare; all’inizio bisogna esporsi al sole per tempi brevi e non negli orari centrali della giornata. Fondamentale, inoltre, è ormai l’utilizzo di creme di protezione solare a protezione variabile in funzione del fototipo individuale.

Qualora l’esposizione sia eccessiva o la protezione insufficiente, si può incorrere in fastidiosi eritemi solari, comparsa di papule che possono, in casi particolari, lasciare anche fastidiose cicatrici. Inoltre, è da sottolineare che i vacanzieri degli anni duemila sono spesso persone che vanno al mare per periodi brevi: qualche fine settimana “mordi e fuggi”, oppure periodi di 1-2 settimane.

Ne consegue la necessità di fare molta attenzione nell’esporsi al sole per evitare anche di rovinarsi la breve e agognata vacanza.

Quali possono essere le precauzioni generali per combattere il caldo dell’estate ?

In estate le temperature salgono, ma gli effetti delle temperature dipendono molto anche dal tasso di umidità atmosferica. La combinazione di temperatura elevata ed alti livelli di umidità espone ai maggiori rischi per la salute, principalmente per i gruppi di popolazione più vulnerabili (anziani, bambini, donne in gravidanza, etc.). Un elemento fondamentale, considerato che l’organismo umano è composto per oltre il 70% da acqua, è il mantenimento dell’equilibrio idrico, ovvero quello esistente tra l’assunzione di liquidi (inclusi quelli contenuti nei cibi) e la loro eliminazione.

È necessario, dunque, stabilire un bilancio che si deve basare sulle specificità individuali (età, sesso, corporatura, presenza di malattie cardiovascolari o nefrologiche, etc) e deve essere discusso con il proprio medico. In linea generale, il consiglio è di ripristinare l’acqua che si perde attraverso la traspirazione con un’alimentazione a base di frutta e verdure e almeno tre litri d’acqua al giorno (salvo controindicazioni specifiche relative a co-morbilità individuali).

Il vestiario deve essere leggero e che permetta la ventilazione, soprattutto sotto le ascelle, il solco intergluteo e le pieghe dell’inguine. In queste zone potrebbero crearsi infezioni micotiche come, ad esempio, l’intertrigine; per le calzature consiglio scarpe aperte. La testa va coperta con cappelli di lino o di paglia, possibilmente chiari, per evitare svenimenti dovuti al sole e alla conseguente disidratazione.

Da ricordare, inoltre, che, in particolare, per i soggetti appartenenti ai gruppi vulnerabili, di cui sopra, bisogna limitare al minimo necessario le uscite nelle ore più calde della giornata. Infine, dormire ventilati va bene, ma attenzione all’uso dell’aria condizionata che potrebbe sfociare in mialgie (torcicollo, lombalgie, toracoalgie) e secchezza delle mucose orofaringee.

Quali altri possibili problemi di salute per i vacanzieri?

Nel periodo estivo le punture di insetti possono esser causa di non pochi disagi. Oltre alle punture delle zanzare, divenute molto fastidiose dall’arrivo dell’aggressiva zanzara tigre (Aedes albopictus), che causano pomfi di dimensione variabile, ma invariabilmente pruriginosi, devono essere considerate anche possibili punture di zecche dei prati, soprattutto quando, alla ricerca di refrigerio, ci si rechi nei prati stessi (cittadini o di collina o montagna).

Qualora si sia punti da una zecca, non bisogna cercare di estrarla immediatamente ma bisogna recarsi presso un sanitario di fiducia; infatti, prima di rimuovere la zecca bisogna tramortirla (magari con dell’etere), in modo da evitare di rischiare che il rostro, al momento in cui si procede all’estrazione della zecca, rimanga impiantato nella cute.

Per quanto riguarda le punture di zanzare, bisogna ricordare che è necessario procedere, sin dai mesi primaverili, ad una “bonifica” degli spazi esterni alle abitazioni, per evitare che vi siano acque stagnanti che, riscaldate dal sole, rappresentano l’ambiente principale per lo sviluppo delle larve delle zanzare.

Inoltre, è da ricordare che la zanzara tigre punge prevalentemente di giorno, più frequentemente nelle ore che precedono il tramonto: quindi, ridurre l’esposizione mediante l’uso di abiti a manica lunga, la scelta degli orari più corretti, nonché l’uso di repellenti cutanei può aiutarci a preservarci dalle punture di zanzara.

Per chi si reca in località di mare è anche da considerare il rischio di punture di meduse, nonché punture accidentali con ricci di scoglio, ed altro: in questi casi, la cosa migliore da fare è consultare i servizi medici locali (es. guardia medica) per valutare il da farsi.

La cosa fondamentale in tutto ciò è sempre l’educazione dei cittadini/pazienti in modo da poter avere le informazioni essenziali per evitare che, quello che dovrebbe essere un periodo dedicato al relax, si trasformi in un percorso ad ostacoli tra ansie e paure ….

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