Si chiama “A New Life For Mar Piccolo” il progetto, cofinanziato dall’Unione europea, la cui finalità è quella di ridurre fortemente l’inquinamento della laguna di Taranto, in modo da produrre ricadute sull’industria del turismo e sulle attività economiche legate ad un bacino unico in Europa.
Il piano è stato affidato a un consorzio tutto italiano, coordinato dall’Enea, che comprende anche il Comune di Taranto, l'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del Cnr e le società Genelab e Nova Consulting.
L’intervento sarà realizzato con l’utilizzo di un impianto pilota di depurazione, basato su una tecnologia di microfiltrazione a membrana, in grado di agire sia sui sedimenti dei fondali che sulle acque. Dispositivi di ultima generazione garantiranno un monitoraggio costante dal punto di vista chimico-fisico e biologico-molecolare su tutta l’area interessata all’opera di bonifica.
“Il progetto - sottolinea Gaetano Perrotta, ricercatore Enea - prevede la bonifica dai principali inquinanti depositati sui sedimenti superficiali o in parziale sospensione, in modo da favorire il ripristino del corretto equilibrio ecologico della zona. È facile – aggiunge – prevedere come le tecnologie sviluppate nel progetto possano favorire il rapido risanamento di aree molto più vaste del Mar Piccolo, restituendo alle comunità locali un ambiente di straordinaria bellezza e fortemente attrattivo sia per il turismo naturalistico che per attività economiche remunerative come la mitilicoltura di qualità".