Il contenuto verbale n. 4 del cda dell’Ingv del 15 marzo 2016, nella parte in cui conteneva contestazioni nei confronti dell’operato del direttore generale, non poteva restare senza seguito, anche se la versione inviata al personale dell’ente abbondava di “omissis”, come sottolineato in un nostro articolo del 7 aprile, dal titolo “All’Ingv, in attesa del nuovo presidente, il cda sfiducia il dg a colpi di omissis”.
Infatti, rumors interni all’Istituto di via di Vigna Murata riferiscono che il n. 2 dell’Ingv, Massimo Ghilardi, dopo aver letto il testo del verbale senza “omissis”, non solo avrebbe contestato una per una tutte le “accuse” mosse al suo operato dall’intero cda (ad esclusione del consigliere Selvaggi, che si era astenuto poiché trattavasi di vicende antecedenti alla sua nomina), ma avrebbe chiesto l’immediata rettifica di quanto riportato nel verbale stesso, con l’avviso che, in mancanza, avrebbe adito le competenti sedi penali, civili e amministrative, a tutela del suo onore e della sua immagine.
Risulta al Foglietto che il cda, riunitosi due giorni fa (assente il direttore generale), si sarebbe trovato di fronte una proposta di controreplica alla replica del direttore generale sulla quale, però, lo stesso cda non avrebbe preso alcuna decisione, aggiornandosi a domani, quando, però, la nomina del nuovo presidente, con ogni probabilità, sarà ufficiale.
Intanto, il dg si appresterebbe a trasferire alla direzione generale dell’ente le attività gestionali della Sezione Roma 2 dell’Ingv. Una sorta di commissariamento della struttura, che andrebbe ad aggiungersi a quello dell’Osservatorio Vesuviano (deciso dal cda) e che, al pari di quest’ultimo, rischia anch'esso di finire in tribunale.
Di fronte a una situazione sempre più esplosiva, il lavoro che attende il nuovo presidente dell'ente appare davvero arduo.