Nuovo Olimpo è un film del 2023, diretto da Ferzan Ozpetek. La pellicola è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e, a differenza di tutti gli altri film del regista, non è stata distribuita nelle sale cinematografiche, ma direttamente su Netflix dal 1° novembre.
La storia è quella vissuta in prima persona dal regista negli anni ‘70, ed è divisa in quattro atti che corrispondono a quattro epoche diverse raccontate in ordine cronologico.
Il titolo è il nome del cinema in centro a Roma, dove i due protagonisti, Enea (Damiano Gavino) e Pietro (Andrea Di Luigi), si incontrano e si innamorano.
Il cinema è gestito dalla stravagante Titti (Luisa Ranieri), un’aspirante attrice che si trucca come Mina e che permette che il suo cinema sia usato come luogo in cui giovani e meno giovani possano sentirsi liberi di vivere la propria sessualità.
Nel cinema vengono proiettati i vecchi film che hanno fatto la storia, quelli con Anna Magnani, Giulietta Masina, Alberto Sordi, che in realtà non sono altro che un pretesto per incontri clandestini e amori frettolosi.
È qui che l’aspirante regista Enea trascorre le sue giornate, al riparo dalle manifestazioni popolari in piazza che si trasformano troppo spesso in scontri armati di sangue. Pietro, invece, studia medicina, è timido e impacciato e si trova a Roma solo per pochi giorni. I due si perderanno tra la folla scalmanata rincorsa dalla polizia, dopo la promessa di un calice di vino e per trent’anni non si vedranno più. Ma nessuno dei due riesce a dimenticare, e la memoria di quell’amore che non hanno potuto vivere li seguirà anche quando saranno adulti.
Il film è un omaggio non solo all’amore ma anche al cinema, il cinema come evasione dalla realtà e luogo di incontro. Enea nel suo cinema racconta la sua storia senza alcuna paura né vergogna, ciò che del resto fa anche Ozpetek, parlando da sempre di amore libero senza alcun tipo di censura.
Il cinema diventa un modo per preservare certe emozioni e certi ricordi ed è anche il modo attraverso il quale i destini di Enea e Pietro si incontreranno di nuovo, pur non essendosi mai separati per davvero.
La voce splendida di Mina, nei titoli di coda, ci suggerisce che un fuoco che accendi non lo puoi spegnere più perché, del resto, nonostante tutti i rimpianti, “quello che conta davvero non è il quanto ma il come” si vive una storia d’amore. E nonostante tutto il tempo che è stato rubato a loro, Pietro ed Enea riescono a vivere il loro amore con un’intensità unica, che Ozpetek ci racconta con estrema delicatezza narrativa.
Anna Sofia Caira
critica cinematografica