Per chi, come noi del Foglietto, da mesi segue da vicino l’evolversi del tanto decantato provvedimento governativo, battezzato Ape - che, a carissimo prezzo, dovrebbe consentire l’uscita anticipata dal lavoro (sia pubblico che privato) a chi ha raggiunto almeno 63 anni di età anagrafica e si trova a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia - non è una novità che la data di partenza, che dal Palazzo hanno sempre confermato che sarebbe stata quella del prossimo 1° maggio, sia destinata a slittare.
La conferma in tal senso è giunta qualche giorno fa, in occasione di un convegno, da Stefano Patriarca, consigliere economico dell’unità di coordinamento della politica economica della presidenza del Consiglio dei ministri, che ha dichiarato: «l’Ape volontaria avrà tempi più lunghi, visto che non dipende solamente da noi, ma dai tempi dell’iter burocratico e da quelli che richiederà la costituzione di una piattaforma elettronica dove fare la richiesta».
L’Inps, che vorrebbe a tutti i costi rispettare la data di partenza dell’operazione, ha risposto a stretto giro, precisando che «abbiamo preparato tutto, compresi gli applicativi e il simulatore», simulatore che, come noto a tanti, avrebbe dovuto fare il suo debutto il 3 aprile scorso, in occasione della presentazione del nuovo portale dell’Istituto di previdenza.
Intanto, in attesa del “pronti … via”, si apprende che gli interessati all’Ape potranno chiedere il 75% della pensione netta, se l’anticipo dell’uscita sarà non inferiore a 36 mesi; l’80%, se compreso tra 24 e 36 mesi; l’85%, tra 12 e 24 mesi e il 90%, per un periodo inferiore a 12 mesi.
Quanto all’Ape sociale, con oneri a carico dello Stato - che permetterà di anticipare il pensionamento di vecchiaia fino a 3 anni e 7 mesi ai lavoratori che hanno almeno 63 anni di età, qualora si trovino in difficoltà o svolgano attività particolarmente faticose (nel primo caso, serviranno almeno 30 anni di contributi, nel secondo, almeno 36) - si apprende che saranno previste delle finestre e l’assegno sarà liquidato tra settembre e ottobre, per chi avrà presentato la domanda entro il 30 giugno, e a fine anno per le domande successive.
In base a quanto previsto dalla legge di bilancio 2017, ad essere interessati all’Ape sociale sono, se in possesso dei predetti requisiti, gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e di pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza; insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.