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Giovedì, 25 Apr 2024

In attesa della decisione definitiva da parte del consiglio di amministrazione del Cnr in merito alla acquisizione del complesso edilizio di proprietà della società Myrmex, da adibire a sede dell’Area della Ricerca di Catania, il 20 dicembre scorso c’è stata una presa di posizione da parte di cinque senatori del Movimento 5 Stelle, che hanno rivolto una interrogazione a risposta scritta (n. 4-08711, prima firmataria Nunzia Catalfo) al ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che di seguito si riporta integralmente.

"CATALFO, MORRA, GIARRUSSO, PUGLIA, SANTANGELO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:

il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) è ente pubblico nazionale di ricerca con competenza scientifica generale, vigilato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. È dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa, patrimoniale e contabile;

fonti di stampa ("ilfoglietto" del 18 dicembre 2017) riferiscono che a Roma, nella sede del CNR alle ore 10 del 9 dicembre 2017, si è tenuto un consiglio di amministrazione con all'ordine del giorno svariati punti di discussione;

il punto 4 all'ordine del giorno prevederebbe che i 4 membri superstiti del consiglio d'amministrazione (il professore Luigi Lagalla è infatti dimissionario per sopravvenuta incompatibilità, poiché eletto consigliere nella recente consultazione nell'Assemblea regionale siciliana e nominato assessore all'istruzione e alla formazione della Giunta siciliana) deliberino l'acquisizione di uno stabile da adibire a sede dell'area della ricerca di Catania;

l'immobile oggetto della deliberazione, ubicato in via Franco Gorgone n. 27, in zona industriale di Catania, a circa 10 chilometri dal centro della città, ha una superficie coperta lorda di circa 12.000 metri quadrati, suddivisa in due corpi di fabbrica tra loro collegati, e risulta essere di proprietà della Myrmex Srl, che tuttora svolge all'interno dello stabile attività di ricerca in ambito tossicologico, occupando 70 dipendenti. Secondo fonti di stampa, Myrmex Srl ha acquisito, con atto notarile il 26 settembre 2011, al prezzo di un euro dalla Wyeth Lederle SpA (gruppo Pfizer, leader mondiale del mercato farmaceutico) il ramo d'azienda avente ad oggetto il centro di ricerca tossicologica Edsm (European drug safety and methabolism), compreso i contratti e le convenzioni attive per diverse decine di milioni con il Ministero e la Regione Sicilia;

considerato che a quanto risulta agli interroganti:

le vicende di Myrmex e dei dipendenti si intrecciano con il destino dello stabilimento; i lavoratori sono attualmente in cassa integrazione e, stando a fonti sindacali, la cessione dell'immobile comporterebbe il loro licenziamento;

ad opporsi all'acquisizione sono anche i lavoratori del CNR di Catania che, in merito a tale scelta, hanno più volte espresso la loro motivata contrarietà. La strenua resistenza, sia dei ricercatori ex Myrmex, che dei dipendenti del CNR, però, ha subìto un grave colpo quando lo stesso ente, dopo aver pubblicato il 17 agosto del 2016 un bando per la ricerca di un immobile dove allocare lavoratori e uffici dei propri istituti che afferiscono all'area della ricerca di Catania, incaricava in data 8 novembre 2016 una commissione di valutazione delle proposte di acquisto per individuare l'offerta o le offerte che meglio si adattavano alle esigenze e alle disponibilità finanziarie dello stesso CNR;

la procedura che ha portato alla definizione dell'immobile Myrex come immobile consono alle nuove attività del CNR è stata già oggetto di un atto di sindacato ispettivo del sen. Nicola Morra (4-07972 del 2 agosto 2017);

considerato inoltre che da una relazione tecnica, predisposta dal responsabile dell'Ufficio sviluppo e gestione patrimonio edilizio in occasione della riunione del Consiglio d'amministrazione del CNR del 27 giugno scorso, si apprende che, qualora lo stabile della Myrmex fosse acquistato dall'ente, occorrerebbe realizzare lavori di ristrutturazione, salvo ulteriori incrementi in corso d'opera, per un importo di circa 8,5 milioni di euro, IVA inclusa da sommare agli 11,3 milioni di euro per l'acquisto dell'immobile, per cui, alla fine, la spesa complessiva, al momento, sarebbe di oltre 20 milioni di euro;

considerato infine che:

per l'approvazione della suddetta acquisizione è necessario, oltre alla presenza della maggioranza dei componenti il consiglio d'amministrazione (3 su 5), il voto favorevole della metà più uno dei presenti. "In pratica, considerando che ad essere presenti saranno al massimo 4 membri, a seguito delle dimissioni del consigliere Lagalla, perché la delibera di acquisizione sia autorizzata basteranno due soli voti favorevoli, qualora tra questi ci sia anche quello del presidente Massimo Inguscio, il cui voto vale doppio in caso di parità. Alcun effetto pratico, se non di opportunità, determinerebbe l'astensione o il voto contrario degli altri componenti" ("ilfoglietto" del 18 dicembre 2017);

da quanto sostenuto dai rappresentanti sindacali durante un'intervista televisiva trasmessa da "Ultima TV" il 18 dicembre 2017, sembrerebbe che alla procedura di selezione per l'individuazione del complesso immobiliare avviata dal CNR, abbia preso parte personale alle dipendenze dell'ente che ha intrattenuto rapporti professionali con la stessa Myrmex,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se sia a conoscenza di un ruolo attivo dei dipendenti del CNR nel corso delle procedure propedeutiche all'individuazione e acquisto del complesso edilizio della Myrmex, in quanto avrebbero intrattenuto rapporti professionali con la società stessa e, pertanto, in palese conflitto con quanto previsto dalla normativa vigente;

quali iniziative intenda assumere al fine di verificare se il CNR abbia, comunque, verificato la reale disponibilità di cassa per la somma di 11,5 milioni di euro, impegnata per la descritta operazione immobiliare, oppure se debba ricorrere all'utilizzo del fondo di riserva o di strumenti finanziari, quali mutui, nel caso in cui avesse speso le risorse previste per l'acquisto della sede dell'area di ricerca di Catania, già erogate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nell'ambito dell'Intesa di programma per il potenziamento delle infrastrutture del Mezzogiorno, per altre finalità;

se la descritta acquisizione non determini danno erariale, atteso che la spesa complessiva comprensiva della ristrutturazione dell'immobile identificato dal CNR ammonta ad almeno 20 milioni di euro, per uno stabile il cui valore è stato stimato dall'Agenzia delle entrate - Ufficio Territorio per circa 15 milioni di euro;

se, comunque, l'acquisizione dello stabile identificato dal CNR sia idoneo a tutti i requisiti posti dai ricercatori del CNR per condurre proficuamente le attività di ricerca, considerato che, diversamente, l'operazione risulterebbe comunque inutile per il perseguimento dei fini istituzionali;

se non intenda attivarsi affinché sia differita l'acquisizione della nuova sede del CNR attraverso una nuova procedura atta a identificare o realizzare un complesso immobiliare da subito idoneo alle attività dell'ente senza ulteriori spese di ristrutturazione/adeguamento e, comunque, in attesa che il consiglio di amministrazione dell'Istituto di ricerca sia nuovamente composto dal numero completo dei suoi membri.

(4-08711)"

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