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Giovedì, 28 Mar 2024

Forte del motto di Margaret Maed, secondo cui non si deve dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini consapevoli e risoluti possa cambiare il mondo, dato che in realtà sono stati sempre e solo loro a cambiarlo, l’Associazione Moneta Positiva ha elaborato uno studio (Riforma del sistema monetario) con lo scopo di permettere a tutti di comprendere il meccanismo di funzionamento del sistema economico e monetario, l’importanza della moneta e del credito bancario.

Secondo gli autori (Fabio Conditi, con i contributi di Giovanni Lazzaretti e Stefano Di Francesco), le basi indispensabili che il cittadino dovrebbe acquisire per riuscire a capire come funziona il sistema monetario sono le seguenti:

1 - L'euro non è una moneta unica

L’euro è una unione di tante monete nazionali diverse, che però hanno tutte la stessa unità di misura e lo stesso rapporto di cambio. Questa verità che abbiamo scoperto e verificato circa due anni fa, tanto straordinaria quanto ignorata dai più, ci ha convinto della necessità di approfondire il concetto di sovranità monetaria, che abbiamo visto essere in realtà ancora dello Stato, in quanto detentore della sovranità fiscale che è ad essa direttamente collegata.

2 – La Sovranità monetaria è dello Stato

La stessa Banca d'Italia, sul suo sito istituzionale, ha una visione molto chiara sulla questione della sovranità monetaria. Lo Stato è il titolare ultimo della sovranità monetaria, per cui ha diritto a percepire il signoraggio, sia nell'emissione diretta di monete metalliche che nell'emissione di banconote da parte della BCE o della Banca d'Italia. A conferma di ciò, vi è il fatto che la Banca d’Italia versa nelle casse dello Stato l’utile d’esercizio e le imposte sullo stesso, dedotte le percentuali da porre a riserva e quelle da destinare agli azionisti. Nel 2017 la Banca d’Italia ha versato allo Stato circa 5 miliardi di euro.

3 - La maggior parte del denaro che usiamo è creato dal nulla dalle banche commerciali quando erogano prestiti

Quando per la prima volta nel 2012, Sir Marvyn King, Governatore della Bank of England, ha ammesso che, nella creazione di denaro, il ruolo di gran lunga maggiore viene svolto dalle banche private e non, come è scritto in molti testi di macroeconomia, dalle Banche Centrali, si è finalmente compresa la reale portata del fenomeno. Oggi più del 90% della moneta che utilizziamo è moneta bancaria, creata dal nulla dalle banche commerciali quando fanno prestiti. La natura di questa fattispecie monetaria, però, essendo legata alla capacità del debitore di onorare il prestito, risulta assai instabile e soggetta a fasi cicliche di espansione e restrizione.

Il credito bancario è, quindi, la componente fondamentale del sistema economico. Se il credito bancario cresce, anche l’economia si espande; se invece il credito si contrae, l’economia entra in recessione.

Che il sistema economico dipenda direttamente dal credito bancario si può desumere anche dal seguente grafico nel quale si evidenzia come l’economia sia entrata in un circolo vizioso dal quale non c’è via d’uscita.

ITALIA 2017

Chi può e cosa si può fare per uscire da questa spirale che porta a povertà, miseria e diseguaglianze crescenti?

Lo Stato è il solo soggetto in grado di riportare l’economia sul sentiero della crescita e del benessere diffuso. Questo, infatti, è ancora oggi in grado di procurarsi le risorse necessarie a rilanciare la domanda interna e stimolare l’economia reale attraverso un ampio ventaglio di strumenti.

Questo ventaglio di opportunità comprende:

- l’emissione di monete metalliche superiori a 2 euro valide solo in Italia;

- la creazione di biglietti di stato in euro, validi solo in Italia;

- la creazione di moneta elettronica in euro, valida solo in Italia;

- l’istituzione del SIRE, cioè un SIstema di Riduzioni Fiscali, che possa essere utilizzato come mezzo di scambio in alternativa all'euro che circola nel sistema bancario, in modo da aumentare gli "strumenti monetari" in circolazione e contemporaneamente ridurre il debito pubblico.

Si tratta in buona sostanza di denaro creato dallo Stato, senza debito, immesso nel sistema economico attraverso la spesa pubblica, gli investimenti o mediante l'assegnazione diretta ai cittadini.

Solo così, concludono gli autori, il paese potrà uscire finalmente da questa agonia senza fine e sarà in grado di realizzare un futuro di benessere e prosperità per le giovani generazioni.

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