E a un certo punto, dopo che è risbocciato l’amore fra Vicepremier Uno (o Due, fate voi) e Vicepremier Due (o Uno, fate sempre voi), si capisce quale sia il legame che li avvinghia, pure dopo la cacciata del sottosegretario col mutuo senza garanzie.
Dai che l’avevate capito. E d’altronde si va avanti così da mezzo secolo, mica lo scopriamo adesso. Epperò il governo del cambiamento qualcosa l’ha cambiata, rispetto ai suoi emuli del passato: non bada a spese. Non ci credete? Sentite che ha dichiarato Vicepremier Uno (o Due, fate voi): “Dello sforamento del 3% se ne può parlare ma prima assicuriamoci di trovare i soldi dalla lotta all’evasione e realizziamo la spending review”. E se non vi fosse risultato chiaro, ha aggiunto che “bisogna convocare subito un vertice di governo su salario minimo e flat tax, e chi le propone porta anche le coperture. Il mio obiettivo è non aumentare Iva e abbassare le tasse agli italiani. Lotta all’evasione seria e spending review sono i due obiettivi che ci dovremo dare”.
E che ci vuole. Tanto si può sforare. Che dite, lo superiamo sto famigerato 3% del deficit/pil.
Ah no, scusate: l’abbiamo già sforato.
A domani.
giornalista socioeconomico - Twitter @maitre_a_panZer