Maria Goeppert (1906-1972), era nata a Katowice, città della Slesia e come ricercatrice incontrò notevoli difficoltà sia nella formazione iniziale, sia nella carriera.
Studiò in scuole femminili che non davano un'istruzione scientifica adeguata e dovette superare un severo esame per essere ammessa all'università.
Aveva 18 anni quando entrò all'Università di Gottinga. Si iscrisse alla Facoltà di matematica che annoverava tra i docenti la grandissima Emmy Noether, protagonista dell’algebra moderna. Si interessò alla fisica e conseguì il dottorato nel 1930.
Sposata con un collega americano, il professor Edward Meyer, si trasferì con lui negli Stati Uniti dove continuò le sue ricerche con grandi riconoscimenti dalla comunità scientifica, ma ottenendo solo incarichi gratuiti nelle università dove insegnava il marito.
I fisici di tutto il mondo in quegli anni studiavano l’atomo e le sue proprietà. Maria scoprì la “struttura a guscio” del nucleo atomico, ma solo nel 1960, come riconoscimento del valore delle sue ricerche, ottenne una cattedra di fisica presso l'Università della California a San Diego. Aveva 54 anni.
Vinse il Nobel per la fisica nel 1963. Il giornale locale annunciò l’evento con il titolo “Madre di famiglia di San Diego vince il premio Nobel". Veniva riportava al ruolo “naturale” di mamma dei due figli che aveva avuto. Un commento riduttivo che purtroppo viene ancora sottolineato quando si parla delle donne che ce la fanno.
Nella foto in alto, il murale dedicato alla Nobel nella città natale.
Per saperne di più: Sara Sesti e Liliana Moro "Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie". Ledizioni, 2020.
Ne parlerò oggi, 2 febbraio, alle ore 18 nell’incontro online con Elefteria Morosini.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/sara.sesti13