Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lipu, Amici della Terra, Enpa, Mountain wilderness, Federazione ProNatura, con una nota congiunta, hanno espresso forti perplessità sulla imminente nascita di un Ministero per la Transizione ecologica.
Per le sei Associazioni, “Non è affatto chiaro come si intende che questa operazione avvenga. Se, ad esempio, prevederà più funzioni per il Ministero dell’Ambiente o invece implicherà la fusione del Ministero dell’Ambiente con quello dello Sviluppo economico, con il rischio di schiacciamento delle tematiche ambientali e comunque di lunga impasse dovuta alle complicatissime pratiche amministrative da svolgere”.
Si è di fronte, ad avviso delle predette associazioni, a “Un quadro molto incerto che preoccupa, tanto più alla luce della necessità di allocare rapidamente e bene le risorse del Recovery Plan e, soprattutto, di ripensare i suoi programmi, oggi gravemente carenti, quando non errati, sotto il profilo naturalistico, ambientale e paesaggistico in genere”,
La nota si conclude ricordando che la “transizione ecologica è il grande impegno dell’Italia e dell’Europa dei prossimi decenni e non si può commettere l’errore di impostarla male”, e segnalando nuovamente al Presidente Draghi “che le urgenze ambientali sono molteplici, dal restauro degli habitat degradati al mare, dalla tutela del paesaggio alla montagna, all’agricoltura e ad un uso dei suoli compatibile, alle politiche di benessere animale ed è fondamentale considerarle tutte e porle in primo piano nell’agenda, in modo che facciano da sostanza del programma di transizione ecologica e che vengano prima di ogni operazione di immagine o speculativa e, anche per questo, a rischio di fallimento”.
Rocco Tritto