Marie e Pierre Curie hanno messo a disposizione della comunità scientifica la loro scoperta della radioattività, gratuitamente, senza brevettarla.
Molti dei loro amici affermavano che se avessero garantito i loro diritti, avrebbero conquistato i mezzi finanziari necessari per la creazione di un “Istituto del Radio” soddisfacente, senza incontrare gli ostacoli che sono stati per loro un handicap.
Così rispondeva la grande scienziata:
“Rimango convinta che abbiamo avuto ragione. L’umanità ha certamente bisogno di uomini pratici che traggano il massimo possibile dal loro lavoro e che, senza dimenticare il bene generale, salvaguardino i propri interessi.
Ma essa ha anche bisogno di sognatori, per i quali il prolungarsi disinteressato di un’impresa è così affascinante che è per loro impossibile consacrarsi ai propri benefici materiali.
Non si può dubitare di questo: questi sognatori non meritano la ricchezza perché non l’hanno desiderata.
Tuttavia, una società ben organizzata dovrebbe assicurare a questi lavoratori i mezzi efficaci per adempiere al loro compito, in una vita liberata dalle preoccupazioni e liberamente consacrata alle ricerche.”
Senza dubbio, un grande esempio morale…
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza"
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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