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Martedì, 16 Apr 2024

Susan Elizabeth Hough, in un articolo pubblicato su Seismological Research Letters, afferma che non esiste alcun legame fra le fasi lunari e i terremoti.

La Hough è una prestigiosa ricercatrice del Geological Service degli Stati Uniti (USGS), autrice anche di rigorosi libri di divulgazione come “Prevedere l'imprevedibile. La tumultuosa scienza della previsione dei terremoti”, tradotto in italiano da due ottimi sismologi, Lucia Margheriti e Francesco Pio Lucente, pubblicato nel 2013 da Springer, Milano.

Da decenni, la comunità scientifica ha stabilito, sulla base delle leggi della Fisica, che non c’è nessuna relazione fra la Luna e il verificarsi di terremoti sulla Terra. Peraltro, è ormai assodato che l’attività sismica del nostro Pianeta è esclusivamente ascrivibile a processi estremamente energetici che avvengono al suo interno.

Forse la Hough ha sentito la necessità di ribadire che nessun legame sussiste fra Luna e sismi perché, negli ultimi anni, in tutto il mondo, si assiste a rigurgiti antiscientifici che portano ad affermazioni basate più sui gusti di chi le propone che non su basi sperimentali ripetibili.

Secondo quanto riportato dall’Ansa lo scorso 17 gennaio, per il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, quello della Hough è “un lavoro fuorviante". Considerare le fasi lunari, osserva Doglioni, è molto diverso dal considerare la distanza tra Terra e Luna: "è proprio quest'ultima a fare la differenza".

Definire “fuorviante” l’attività della Hough rappresenta a dir poco un’assurdità.

Hough ha incrociato i dati relativi a 204 terremoti di magnitudo 8, o maggiore, con quelli sulle fasi lunari, risalendo fino al XVII secolo, concludendo che assolutamente non esiste alcuna evidenza che i primi siano influenzati dalla posizione della Terra rispetto a quella della Luna o del Sole.

“Il Sole - sostiene Doglioni - ha uno scarso rilievo sui terremoti, considerando la grande distanza dalla Terra". Diverso è il caso della Luna: "che insieme alla Terra costituisce un 'doppio pianeta', il cui centro di massa si trova a 1.600 chilometri di profondità nel mantello terrestre". Più ricerche hanno dimostrato da tempo, sempre secondo Doglioni, che "non sono le fasi lunari a controllare gli effetti più importanti delle oscillazioni della forza di gravità e che queste contribuiscono meno rispetto alle variazioni della distanza fra Terra e Luna".

Una ricerca dell'università di Tokyo, pubblicata nel 2016 su Nature Geoscience, porta Doglioni ad affermare che “la componente verticale della marea solida è l'ultima goccia che fa traboccare il vaso perché la forza di una singola oscillazione mareale è sempre troppo piccola rispetto al terremoto". Ci sarebbero addirittura “tante evidenze che dimostrano l'esistenza di una statistica affidabile dell'influenza che la Luna esercita sui terremoti, ma quello che deve ancora essere chiarito è cosa muove le placche litosferiche".

Malgrado anni di splendidi progressi nella moderna Geofisica, non si saprebbe ancora che cosa muove le placche litosferiche ma saremmo certi che i terremoti sono provocati dalla Luna!

Prima di fare affermazioni tanto grottesche, sarebbe quanto mai opportuno consultare i numerosi studi che da decenni sono stati effettuati sulla possibile correlazione tra forze di marea e terremoti. Studi che hanno sempre dato esito negativo. L’irrilevanza delle maree nel generare i terremoti è ormai un fatto indiscusso, supportato anche su basi squisitamente teoriche. Un articolo fondamentale di Christopher Scholz, pubblicato sul numero 391 di Nature del 1º gennaio 1998 (pp 37-42) lo dimostra in modo rigoroso. Si veda il paragrafo dal titolo “Earthquake insensitivity to transients”.

Il riferimento alle fasi nel lavoro della Hough non riguarda ovviamente i diversi aspetti che la Luna presenta a causa della sua posizione rispetto al Sole, ma al fatto che la posizione relativa della Luna e del Sole può accrescere o ridurre le forze di marea che agiscono sulla Terra. Questo perché le forze di marea solari non sono affatto trascurabili, come sostiene Doglioni, rispetto a quelle lunari, ma sono circa il 46% di quest’ultime. È vero che il Sole è molto lontano, ma la sua massa è anche milioni di volte più grande di quella della Luna e nella legge di Newton la massa ha un ruolo certamente non trascurabile.

Infine, un invito al buonsenso, visto che si insiste a voler ignorare la Fisica: sostenere che le forze di marea hanno un ruolo di “ultima goccia” è perfettamente equivalente a dire che sono del tutto irrilevanti. Qualunque piccola perturbazione dello sforzo può fungere da “ultima goccia”: il terremoto avverrebbe comunque e solo per effetto del caricamento elastico dovuto alla Tettonica.

Insomma, lo stesso Doglioni alla fine nega che i terremoti possano essere causati dalla Luna. Il problema è che forse non se ne rende conto.

Addendum

Si consiglia la lettura di “Prevedere l'imprevedibile", di Susan Elizabeth Hough, Springer 2013. Spiega perché i terremoti non si possono prevedere, ripercorre i tentativi dei sismologi per determinare in anticipo ora, luogo e grandezza di terremoti futuri: un percorso pieno di controversie, errori spettacolari, occasionali successi apparenti e di speranze infrante a fronte di rigorosi controlli.

Si consiglia anche la lettura del classico “The Mechanics of Earthquakes and Faulting” di Christopher Scholz. Cambridge University Press, 1990. Ci si potrà render conto che la Sismologia è ormai un’importante sezione della Fisica Moderna, non più riconducibile a confuse trattazioni qualitativo-descrittive.

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Geofisico dell’Accademia dei Lincei

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