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Venerdì, 19 Apr 2024

Google Scholar Alerts mi informa quasi giornalmente dei lavori scientifici dove sono citato.

Nella lista del 17 febbraio 2018, ne ho trovato uno dal titolo The 21st August 2017 Ischia (Italy) earthquake source model inferred from seismological, GPS and DInSAR measurements, in stampa sulla prestigiosa Seismological Research Letters. È firmato da 23 autori: parte di essi lavorano al Cnr, altri all’Ingv. Fra loro ci sono anche due funzionarie della Protezione Civile.

È il resoconto di una ricerca svolta molto professionalmente. Usando dati indipendenti e complementari, in particolare si conferma, al di là di ogni dubbio, che il terremoto di Casamicciola del 21 agosto scorso è avvenuto proprio sotto il centro abitato ad una profondità molto bassa, dell’ordine delle centinaia di metri. Confermando, quindi, quanto si poté tranquillamente affermare nell’immediato, semplicemente osservando il quadro di danneggiamento e conoscendo le caratteristiche della sismicità ischitana.

Nell’occasione, guardando le immagini dei crolli in televisione, mi sembrò che le valutazioni del sisma date dalla tv non fossero corrette. Scrissi allora un tweet, senza alcuna intenzione polemica, perché i parametri ipocentrali forniti dal sistema di sorveglianza semplicemente discordavano da quanto si poteva evincere dalle immagini televisive. L’osservazione del quadro di danneggiamento può fornire importanti informazioni sulla dinamica del fenomeno. Lo sanno bene coloro che studiano i terremoti storici o, meglio, che analizzano i danni che i terremoti storici hanno prodotto, arrivando a determinare con apprezzabile precisione l’ipocentro e a dare una valutazione realistica della magnitudo.

L’Ingv aveva dato una profondità focale 10 km, con l’epicentro in mare a una decina di km da Ischia e una magnitudo 3.6. Guardando i danni, pensai che fosse sbagliata la magnitudo o la localizzazione o entrambe. Ero anche convinto che presto sarebbe arrivata una precisazione da parte della sorveglianza sismica. Non deve scandalizzare che si commettano errori dando in tempo quasi reale i parametri di un terremoto. Ma ci si deve fortemente preoccupare se coloro che hanno questo compito non hanno la capacità di correggersi rapidamente.

Passarono quattro giorni prima che si ammettesse ufficialmente che il terremoto era avvenuto dove era avvenuto. In quei quattro giorni si manifestarono in grande evidenza limiti notevoli del monitoraggio e dell’organizzazione della sorveglianza in una delle zone più pericolose al mondo per l’elevatissimo rischio vulcanologico e per la grande antropizzazione dei luoghi.

La confusione era tale che il giorno dopo il terremoto, per salvare la faccia, il presidente Ingv in diretta al Tg2 addirittura arrivò a mostrare la faglia in mare che, secondo lui, era responsabile della scossa, con tanto di rappresentazione grafica! Una scena grottesca, tanto che un gruppo di Senatori rivolse un’interrogazione parlamentare al Miur, il ministero vigilante dell’Ingv, chiedendo, di fatto, se i vertici dell’Istituto, che ha il compito della sorveglianza sismica e vulcanica per l’intero territorio nazionale, siano qualificati per un ruolo tanto delicato.

Su questo argomento, negli ultimi sei mesi, Il Foglietto ha scritto vari articoli, decisamente critici ma mai smentiti da chicchessia.

La cosa che ha lasciato esterrefatti i senatori, autori dell’interrogazione, e tutti coloro che avevano seguito la vicenda, è stata che la Ministra (senatrice Fedeli, del Pd) non ha mai risposto agli stessi senatori ma, con una lettera, ci ha pensato a farlo, in maniera ritenuta del tutto irrituale, il presidente dell’Ingv, il quale ebbe a ribadire che il terremoto nella profondità della crosta ad alcuni chilometri da Ischia, come lui aveva immaginato, sostanzialmente coincideva con il terremoto immediatamente sotto Casamicciola ad una bassissima profondità focale. Tutto questo sulla base di considerazioni che, a mio avviso, esulano dal più semplice buonsenso.

Gli stessi Senatori, dopo aver ricevuto la lettera dal presidente dell'Ingv, hanno presentato un'altra interrogazione, rimasta anch'essa, fino a oggi, senza risposta da parte della Ministra.

A Senatori delle Repubblica non credo possano essere date informazioni fantasiose e completamente sbagliate, senza poi subirne conseguenze e, ripeto, stupisce non poco che a rispondere agli interroganti non sia stata, come prescrivono i regolamenti parlamentari, la ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, alla quale il primo atto di sindacato ispettivo, molto ben documentato, era stato rivolto.

La campagna elettorale ha fatto allentare l’impegno su una questione fondamentale, come le reali competenze di chi ha la responsabilità della nostra salvaguardia dai violenti fenomeni geofisici che si possono verificare in qualunque momento nel nostro Paese. Si ricordi sempre che, nel Napoletano, la corretta e tempestiva informazione potrebbe costituire l’unico mezzo di salvezza. Anche per questo, ho motivo di credere che, giustamente, la questione verrà ripresa con energia appena possibile dopo le elezioni.

Benché il contributo del Cnr vi appaia preponderante, il lavoro scientifico che ho qui citato, fa sperare che all’Ingv persistano ancora, almeno in parte, l’impegno e le notevoli capacità tecnico-scientifiche che portarono l’Istituto a essere classificato dall’Anvur primo fra tutti gli enti di ricerca per il periodo 2004-2010.

D’altra parte, però, il fatto che alcuni ricercatori abbiano tentato di sostenere, finché è stato possibile, le assurdità che erano state comunicate dopo il terremoto e che altri abbiano taciuto su evidenti errori macroscopici porta a pensare che all’Ingv stia avvenendo una sorta di implosione culturale, con l’abbandono delle rigorose metodologie della Geofisica.

Non è purtroppo un caso se l’Anvur ha recentemente classificato l’Istituto fra i peggiori, se non il peggiore, fra gli Epr e se, come ho scritto lo scorso 27 settembre, ha negato allo stesso, su basi puramente scientifiche, la possibilità di svolgere corsi di dottorato in Sismologia e Vulcanologia!

In altre parole, quello che fino al 2010 era il più grande ente di ricerca geofisica europeo e fra i più grandi al mondo è stato dichiarato non in grado di fare corsi avanzati e di indirizzare ricerche originali nelle materie per le quali esiste ed è abbondantemente finanziato.

Un’ultima osservazione: gli avvenimenti connessi al terremoto di Casamicciola hanno evidenziato la possibilità per la Protezione Civile di ottenere in maniera più efficiente, semplice e tempestiva le informazioni necessarie per dimensionare e qualificare gli interventi.

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Geofisico dell’Accademia dei Lincei

 

 

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