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Domenica, 05 Mag 2024

Sono 2.502 in Italia le strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche o convenzionate, che si occupano dell’assistenza e della cura per le demenze.

Sono consultabili sul sito dell’Osservatorio Demenze, attraverso una mappa online, che consente una ricerca per tipo di Servizio e per Regione e Provincia, degli indirizzi e di alcune informazioni di approfondimento utili per l’accesso.

Questa attività è frutto del progetto "Survey dei servizi socio-sanitari dedicati alle demenze e costruzione di un portale specifico denominato Osservatorio sulle demenze", che il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della salute ha affidato all’Istituto superiore di sanità.

Le 2.502 strutture sono così suddivise:

• 591 Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), Servizi deputati alla Valutazione, diagnosi e trattamento dei disturbi cognitivi e demenze, destinatari della Nota 85 AIFA. Nei 591 CDCD sono inclusi anche 55 servizi/ambulatori in collegamento funzionale con un CDCD principale, attraverso deleghe o articolazioni organizzative delocalizzate del Servizio principale (comunemente denominati sub-UVA);

• 607 Centri Diurni/ Centri diurni integrati (CD), ossia le Strutture socio sanitarie semiresidenziali, pubbliche e/o convenzionate o a contratto, che accolgono persone con demenza (di cui 299 in Lombardia );

• 1304 Strutture Residenziali (SR), ossia le Strutture sanitarie e socio sanitarie residenziali, pubbliche e/o convenzionate o a contratto, che accolgono persone con demenza (di cui 693 in Lombardia).

"Questo è il primo censimento nazionale sui servizi sanitari e socio-sanitari dedicati a questa patologia che, soltanto nel nostro Paese, interessa 1 milione di persone colpite direttamente dalla patologia e tre milioni di persone che vivono insieme a loro - ha  sottolineato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità". "Per questi cittadini - ha aggiunto Ricciardi - la mappa online rappresenta uno strumento utile per orientarsi nell’offerta dei servizi sanitari in un ambito nevralgico per la sanità pubblica, sul quale si gioca una delle sfide più importanti dei sistemi sanitari del futuro".

"Oggi, grazie alla collaborazione con le Regioni - ha affermato Nicola Vanacore, ricercatore del Centro Nazionale di Epidemiologia e Sorveglianza per la Promozione della Salute dell’Iss - abbiamo finalmente in Italia uno strumento da cui partire per realizzare azioni efficaci su questo problema che è diventato una vera e propria emergenza di sanità pubblica a livello mondiale".

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