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- di Giovanni Damiani
A proposito di invasioni armate di Stati e di diritti umani: un caso che specchia l’ipocrisia dei governi europei e, soprattutto, di quello italiano.
In questi giorni ricorre l'80esimo anniversario della più grande strage di italiani fatta dai nazisti tedeschi nell'isola greca di Cefalonia. Erano soldati che democraticamente con un referendum decisero di non consegnare le armi ai tedeschi dopo l'8 settembre del '43. Per loro la Resistenza cominciò così.
Qualche giorno fa 300 fra super ricchi, politici e ed economisti di fama mondiale appartenenti a quasi tutti i paesi del G20 hanno sottoscritto una lettera-appello ai partecipanti al vertice del consesso suddetto in corso in India. La lettera è stata promossa da Oxfam, Patriotic Millionaires, Institute for Policy Studies, Earth 4 All e Millionaires for Humanity. Dei 300 sottoscrittori più di cento erano i milionari super ricchi.
Penso alle 5 persone che hanno perso la vita nel torinese mentre erano al lavoro, a notte fonda. Erano giovani e alcuni padri di famiglia con figli. La radio dice che siamo arrivati a 450 vittime sul lavoro quest'anno. Il numero dei mutilati non è reso noto, rimane indefinito. Ed è solo agosto.
L'attenzione dei mass media è concentrata, comprensibilmente, sulla morte di Prigozhin e sul discorso funebre di Putin. Un po' tutti i commentatori si fanno la domanda: è cosa che rafforza l'autocrate del Cremlino, e quindi la sua guerra d'aggressione in Ucraina, o no? Le ipotesi che si fanno sono molteplici e anche contraddittorie fra loro.
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