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Domenica, 05 Mag 2024

Otto stazioni salvavita sono state montate e sono già operative in due presidi all’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari-Aou (il San Giovanni di Dio e il Policlinico).

Si tratta di defibrillatori “intelligenti”, che parlano e sono in grado di decidere autonomamente quando attivarsi, sulla base dei parametri vitali del paziente.

Il defibrillatore automatico esterno (DAE) è un dispositivo in grado di riconoscere e interrompere, tramite l'erogazione di una scarica elettrica, aritmie maligne responsabili dell'arresto cardiaco, come ad esempio la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare.

Lo strumento funziona tramite l'applicazione di placche adesive sul petto del paziente. Quando questi elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e, se necessario, si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico fornisce le istruzioni all'utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere l'apposito pulsante per erogare la scarica.

Il defibrillatore seleziona sempre in modo automatico il livello di energia necessario. L'utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica se il dispositivo segnala che questa non è necessaria. Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore si mette in "attesa" e dopo qualche minuto effettua nuovamente l'analisi del ritmo cardiaco, e se necessario effettua una nuova scarica.

Possono essere utilizzati, in assenza di personale medico o infermieristico, anche da semplici operatori o passanti adeguatamente addestrati. In ogni caso, quando si apre la teca contenente lo strumento, scatta un allarme interno che avvisa medici e infermieri in modo da poter operare e tenere sotto controllo il paziente dopo l’azione defibrillante.

In una video intervista, il dottor Roberto Solinas, cardiologo dell'Aou di Cagliari, ha illistrato il funzionamento del DAE.

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