Tutto sarà chiaro e certo solo il 20 ottobre prossimo, quando il governo presenterà in Parlamento la prossima legge di stabilità, che dovrà essere approvata dalle Camere entro il 31 dicembre.
Per quel che se ne sa a oggi, ci sarebbero in vista diverse novità nel campo della ricerca e dell’università, in particolare con riguardo a stabilizzazioni negli Enti di ricerca, assunzioni nelle Università, scatti stipendiali per docenti e ricercatori universitari. In estrema sintesi, andando con ordine, la manovra in preparazione dovrebbe contenere un pacchetto di norme recanti i seguenti interventi:
a) stabilizzazione dei ricercatori precari degli enti di ricerca nell’ordine di 2500-3000 unità;
b) assunzione di nuovi ricercatori nelle Università nell’ordine di 1000-1500 unità;
c) soluzione dell’annosa questione degli scatti stipendiali persi dai docenti universitari nel periodo 2011-2015. In proposito, ci sarebbero diverse ipotesi: dal recupero parziale degli arretrati fino alla revisione degli stessi scatti, che, con un ritorno al passato, ridiventerebbero biennali (ora sono triennali), così da recuperare in futuro quanto perso in passato;
d) attribuzione di nuove risorse al Fondo integrativo statale (Fis), che finanzia le borse di studio.
Al momento, questo è quanto sembra bollire nella pentola del governo. Non mancheremo di informarvi sulle novità che dovessero profilarsi all’orizzonte, confidando che siano finalmente positive per tutti coloro che operano nella ricerca.