A seguito della pubblicazione della delibera n. 11/2022, di approvazione - da parte della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato - della Relazione sul completamento della linea ferroviaria Pescara – Bari, legato al raddoppio della tratta Termoli – Lesina (32 Km circa) della Direttrice ferroviaria Adriatica Bologna, la Corte dei conti ha diffuso oggi una nota di sintesi della medesima delibera.
I magistrati contabili di Via Baiamonti, dopo aver premesso che l’intervento trae origine dal primo programma delle infrastrutture strategiche di interesse nazionale, approvato con delibera Cipe n. 121 del 2001, evidenziano che, dagli elementi forniti dal Commissario straordinario, emergono sia le attività che hanno connotato la sua fase progettuale che le criticità connesse all’intervento stesso, che ne hanno condizionato lo stato di realizzazione. Nonostante la disponibilità delle risorse finanziarie nazionali ed europee necessarie (700 milioni, di cui 22,47 derivanti dal PNRR), dal 2003 - precisa la Corte - è stata, avviata la sola fase progettuale, non ancora conclusa.
Solo nel 2017 - prosegue la nota - dopo 14 anni dall’avvio della progettazione, l’intervento è stato suddiviso in due lotti con un incremento di 150 milioni di euro sul costo complessivo. La realizzazione del primo lotto Ripalta – Lesina è prevista per il secondo semestre 2025, quella del lotto Termoli – Ripalta è programmata per il secondo semestre 2028.
Considerate le criticità riscontrate, la Corte ha formulato una serie di osservazioni e raccomandazioni, per far fronte alle esigenze di programmazione e progettazione emerse, per accelerare il processo di autorizzazione e realizzazione dell’opera, nonché per assicurare il completo utilizzo delle risorse disponibili, rispettando le tempistiche stringenti del PNRR nell’ambito di un costante raccordo fra i soggetti istituzionali interessati.
In particolare, i magistrati contabili hanno sottolineato la necessità che studi e indagini preliminari siano particolarmente accurati, per ridurre successive revisioni con conseguente aumento dei costi, nonché per evitare che l’allungamento dei tempi di realizzazione renda le opere portate a termine inadeguate rispetto alle esigenze dell’utenza.