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- di Aldo Pirone
Quando si parla di cinesi, mi vengono sempre in mente le parole di Alberto Sordi nel film Il Vigile: “Quelli so’ come e formiche, 600 milioni di cinesi, se se movono quelli che famo noialtri?”.
Ci voleva un bel paper pubblicato da Bankitalia, dal titolo molto esplicativo, per ricordarci una delle circostanza meno ricordate del nostro tempo. Ossia che esistono rivoluzioni molto silenziose che, a differenza di quelle urlate nelle piazze, hanno effetti assai più profondi, e soprattutto duraturi. Quelle statistiche, per esempio.
Il recente speech di Fabio Panetta, componente del board della Bce, ha il pregio di chiarire una volta per tutte quale sia l’entità della posta in gioco nelle silenziosa partita che le autorità monetarie e finanziarie di mezzo mondo stanno giocando al riparo dagli occhi del grande pubblico: nientemeno che la ricomposizione del sistema europeo dei pagamenti. Che significa mettere in discussione il predominio di quello “estero” all’interno dell’Europa che si esprime nel primato di PayPal nei pagamenti on line e in quello di Mastercard e Visa in quelli delle carte di debito e credito.
Poiché ci dirigiamo verso una rivoluzione del sistema dei pagamenti, con le banche centrali sempre più interessate allo sviluppo di valute digitali, diventa istruttivo leggere un recente paper di Bankitalia che fa il punto sui nostri comportamenti quando facciamo acquisti.
A seguito dell'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 il termine per l'approvazione del rendiconto 2019 è stato rinviato al 30 giugno 2020. La maggior parte delle grandi città ha rispettato il termine, con Bari, Torino e Napoli in leggero ritardo. Ancora non approvato – o comunque non pubblicato – il bilancio consuntivo di Palermo.
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