Giornale on-line fondato nel 2004

Giovedì, 02 Mag 2024

Poiché l’andamento del debito, che è anche quello della ricchezza, racconta la storia di una società, è molto istruttivo spendere un po’ di tempo all’ultimo Global debt report che Ocse ha dedicato a una componente importante del debito in giro per il mondo: il debito obbligazionario, suddiviso nelle sue componenti di debito pubblico, o “sovrano”, e debito privato, tipicamente “corporate”.

La fine della storia, che non sorprenderà nessuno, è che il debito obbligazionario è cresciuto spasmodicamente, ed è destinato a crescere ancora, specie in considerazione del fatto che intanto che scade il vecchio debito, contratto a tassi rasoterra, bisogna rivenderlo a tassi di ben altro livello, il che complica non poco la gestione della spesa corrente, e incoraggia la produzione di nuovo deficit, che se il tasso di crescita rimane sotto il livello dei tassi di interesse, produce nuovo debito (il cosiddetto effetto palla di neve, o snowball).

I numeri sono molto eloquenti. La somma di debito pubblico e privato ha portato a quasi 100 trilioni lo stock obbligazionario globale, un livello che ormai eguaglia il pil mondiale. E come se non bastasse, “i bisogni di prestiti sono più alti che mai”, avverte l’istituto parigino. D’altronde, abbiamo molti grandi progetti sul tavolo. Uno per tutti: decarbonizzare l’ambiente. E stendiamo un velo sull’imbruttirsi delle relazioni internazionali, che incoraggiano i bisogni di spesa militare.

Questi 100 trilioni si dividono fra debito sovrano (54 trilioni solo per i paesi Ocse) e corporate, per la differenza. Gli Stati Uniti pesano circa la metà di questa montagna di debiti, il doppio di quanto non fosse nel 2008. Ma, d’altro canto, anche la Cina e le economie emergenti hanno raddoppiato il loro livello di indebitamento, nel frattempo.

A livello corporate, il debito è passato da 21 a 34 trilioni dal 2008 al 2023. La crescita dei debiti è stata inversamente proporzionale alla qualità del merito di credito, che si è deteriorata costantemente. Quindi abbiamo un settore corporate più indebitato e meno solido.

Tutto questo mentre le banche centrali, che sono state grandi acquirenti di debito, di fatto incoraggiando le emissioni, hanno iniziato a disfarsi dei loro titoli. Non sarà la tempesta perfetta. Però ci somiglia.

E’ chiaro che serve un colpo d’ala: idee nuove. Non si può pensare di gestire questa massa di debito a lungo, e pensare anche di doverne fare altro per affrontare alcuni impegnativi appuntamenti con la storia, con un sistema finanziario (e monetario) che è lo stesso dagli anni ’80.

Servirebbe un grande sforzo cooperativo per trovare una soluzione di sistema capace di rendere sostenibile questi debiti e intanto recuperare le risorse necessarie per i nuovi investimenti. Una sorta di Next Generation Ue, ma a livello globale. Purtroppo di questo sforzo cooperativo non si vede neanche l’ombra.

Maurizio Sgroi
giornalista socioeconomico
autore del libro “La storia della ricchezza”
Twitter @maitre_a_panZer
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

“Assalto a San Lorenzo”, una strage nascosta dai fascisti arrivati al potere

Assalto a San Lorenzo - La prima strage del fascismo al potere, di Gabriele Polo, con prefazione di...
empty alt

26 aprile 1986: il disastro nucleare di Chernobyl

In Ucraina, la mattina del 26 aprile 1986 si verificava il più grande disastro industriale della...
empty alt

Ex base Nato di Monte Giogo, presto in concessione al Parco nazionale dell’Appennino

La Direzione toscana del Demanio ha ufficialmente comunicato al Parco nazionale dell’Appennino...
empty alt

Venosa, splendido territorio ricco di tracce del passato, ceramiche e pregiati vini

In groppa alla docile mula “Bellina”, sulla “vardedda” zio Pasqualino, due “panari” di uova della...
empty alt

Licenziamento illegittimo se il dipendente comunica solo all’Inps il nuovo domicilio

Con ordinanza n. 838/2024, pubblicata in data 28 marzo scorso, la Corte di cassazione - sezione...
empty alt

“Confidenza”, il film della settimana proposto dal Foglietto

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone (Edito da Einaudi), regia di Daniele...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top