Che sia anche il neo governatore della Banca d'Italia a sostenere che bisogna aumentare i salari, fa notizia.
Dice Panetta che con profitti delle imprese elevati, “un qualche recupero del potere d’acquisto dei salari, dopo le perdite subite, è fisiologico e potrà sostenere i consumi e la ripresa dell’economia”.
Fra i profitti delle imprese elevati, ci sono, in prima fila, le Banche su cui dovrebbe vigilare la Banca diretta da Panetta. Per le sole cinque banche maggiori, UniCredit, Intesa SanPaolo, Mps, Banco BPM e Bper, oltre 21 miliardi, con ricchi dividendi per i soci.
Ma gli aumenti non sono per niente fisiologici, come lui auspica. Dipende dalla forza contrattuale dei lavoratori, come ben sanno i lavoratori medesimi che negli ultimi decenni ne hanno persa parecchia in quanto classe.
Sono 12 milioni che attendono i rinnovi contrattuali. Ci vorrebbe una grande mobilitazione politica, oltre che sindacale, per aiutarli a recuperare la perdita di potere d'acquisto intervenuta con l'inflazione. Mentre il governo della destra di Meloni guarda in tutt'altra direzione, come ha dimostrato la vicenda del salario minimo.
A proposito, perché la Gruber non ci fa sopra una puntata del suo "otto e mezzo"?
Aldo Pirone
scrittore e editorialista
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