L'attacco di questa notte degli Usa di Trump allarga l'incendio in Medio Oriente e la guerra contro l'Iran iniziata da Netanyahu coinvolgendo appieno il gigante americano. L'escalation deprecata da quasi tutti nel mondo non si ferma e sale un nuovo pericoloso gradino.
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha definito l'attacco di Trump "pericolosa escalation in una regione già sull'orlo del baratro".
Chi si fidava di Trump e delle sue dichiarazioni, per altro contraddittorie, è servito.
L'uomo che aveva promesso che appena arrivato alla Casa Bianca avrebbe ottenuto la pace in Ucraina e in Medio Oriente, in pochi mesi ribalta la sua immagine "pacifista" in quella del guerrafondaio a rimorchio di Netanyahu che vuole sopravanzare prendendo lui la prima fila.
Il mare di odio che Trump e i suoi manutengoli stanno diffondendo contro l'Occidente - che poi è quello reazionario suo e dei nazional-sovranisti - nel sud ed est del mondo è profondo e senza fine.
Aldo Pirone
scrittore e editorialista
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