“Maschi, bianchi, anziani” questo era l’identikit dei Nobel scientifici fino al 2019. Tra di loro John Goodenough, chimico di 97 anni che l’anno scorso è stato il più anziano di sempre a ricevere il prestigioso premio.
Finora hanno ricevuto il prestigioso premio (in medicina, fisica, chimica e economia) solo 24 scienziate. Ciò non significa che siano meno brave dei loro colleghi: il fatto che il numero delle Nobel sia esiguo non deve sorprendere più di tanto perchè, in genere, i lavori premiati sono abbastanza datati.
Quelli del 2019, per esempio, risalgono agli anni Settanta, un’epoca in cui le ricercatrici erano ancora mosche bianche nei laboratori universitari e erano quasi sempre relegate in ruoli secondari.
Come potevano farsi valere?
Qualcosa però sembra cambiare: nel 2020 tre ricercatrici cinquantenni hanno ricevuto il Nobel e le loro ricerche sono recenti: Jennifer Dounda e Emmanuelle Charpentier l’hanno ottenuto per la chimica e Andrea Ghez per la fisica.
Il premio verrà consegnato loro, con collegamenti in digitale, durante la Nobel week, che durerà dal 5 al 13 dicembre.
La presenza delle scienziate nella ricerca è in continuo aumento, non ci sarebbe da stupirsi, quindi, se tra 30 anni le donne fossero premiate in maggioranza. Sono un’onda che sale, inesorabilmente.
Per saperne di più sulle Nobeldonne della scienza: Sara Sesti e Liliana Moro, "Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
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