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Sabato, 06 Dic 2025

altL’8 aprile dello scorso anno Il Foglietto dedicò un lungo articolo all’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), definendola “una sorta di Davide, tanto piccola quanto temuta sia dalle Università statali che dagli enti di ricerca vigilati dal Miur, per le sue specifiche competenze”.

Il consiglio direttivo è composto da un presidente (Stefano Fantoni) e da sei membri  (Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Fiorella Kostoris, Luisa Ribolzi, Massimo Castagnaro e Andrea Graziosi).

Il 22 febbraio scorso l'attuale board dell'ente di ricerca ha esaurito il suo mandato quadriennale, che non è rinnovabile, con la sola eccezione di Graziosi che, subentrato al dimissionario Giuseppe Novelli il 31 maggio 2013, andrà a scadere nel 2017.

Spetterà al Ministro dell’istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, proporre al governo la squadra (con almeno due donne e due uomini), che andrà a gestire l’Agenzia per i prossimi quattro anni, scegliendo da una rosa di candidati non inferiore a 10 e non superiore a 15, individuati da un comitato di selezione creato ad hoc dallo stesso Ministro.

Gli aspiranti certamente non mancheranno, anche in considerazione della entità della remunerazione - tutt’altro che trascurabile - spettante ai membri del Consiglio direttivo che, stando ai dati dell’ultima relazione della Corte dei conti sulla gestione dell’Agenzia, è di 210mila euro annui per il presidente e di 178.500 pro capite per i sei consiglieri.

Di quest’ultimo aspetto si è occupato nei giorni scorsi il blog www.vanghettate.it del giornalista Caris Vanghetti, che ha scritto:

“I 6 consiglieri dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario (Anvur) guadagnano più del doppio dei consiglieri di amministrazione dell’Eni. Sembra assurdo che i vertici di un’agenzia pubblica, che ha come mission la valutazione delle Università e che riceve complessivamente dallo Stato (bilancio 2015) 3,3 milioni di euro per il suo funzionamento, possano guadagnare ciascuno 178.500 euro l’anno.

Mentre i 7 consiglieri di amministrazione dell’Eni, che è una società quotata in Borsa con una capitalizzazione da 55,7 miliardi, nel 2014 (compensi amministratori e sindaci) hanno ricevuto uno stipendio annuo lordo da 80.000 euro. Stesso discorso per i presidenti, visto che quello dell’Anvur ha uno stipendio annuale da 210.000 euro a fronte di quello del suo collega dell’Eni che ne percepisce 90.000 annui lordi”.

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