Per i 70 ricercatori e non, già dipendenti della società Myrmex - che da tempo si oppongono al definitivo smantellamento di un Centro di ricerca privato di eccellenza con conseguente vendita al Cnr del complesso immobiliare, da adibire a sede dell'Area della Ricerca di Catania dello stesso Cnr - non è certamente una vittoria ma non è, per ora, neppure il triste e tragico epilogo di una vicenda che, a detta di molti, è destinata a riservare ancora clamorose sorprese.
L’odg della odierna seduta del consiglio di amministrazione del Cnr, come abbiamo scritto ieri, prevedeva, al punto 4, l’autorizzazione all’acquisto - da perfezionarsi entro il 31 dicembre prossimo, siccome previsto dalla rendicontazione dell’intesa di programma tra lo stesso Cnr e il Miur - dell’immobile già sede del Centro di Ricerca Tossicologica Edsm (European Drug Safety and Methabolism) della Myrmex srl.
Ebbene, il cda, presieduto da Massimo Inguscio, ha deciso di rinviare al 29 dicembre prossimo ogni e qualsiasi decisione in merito.
Quale il motivo? La possibile concessione da parte del Miur di una proroga di 6 mesi del termine già fissato, come detto, per l’ultimo giorno dell’anno. Se tale differimento, richiesto dal Cnr, non dovesse essere concesso, venerdì 29 dicembre la delibera di acquisto dell'immobile verrà messa ai voti.
Per la cronaca, anche un altro provvedimento oggi all'esame del cda è finito in stand by. Si tratta del punto 11.3, dal titolo "Proposta di approvazione del nuovo accordo quadro tra Fondazione Toscana Gabriele Monasterio e il Consiglio nazionale delle ricerche". Ma questa è storia assai diversa da quella Myrmex, di cui, però, presto Il Foglietto tornerà, ancora una volta, ad occuparsi.