Il 15 luglio scorso, la senatrice Margherita Corrado (M5S), componente della Commissione cultura a Palazzo Madama, ha inviato agli organi di stampa un comunicato nel quale si dà notizia della presentazione di una interrogazione parlamentare (n. 3-01014) al ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur), sottoscritta dalla stessa senatrice Corrado e da altri suoi 20 colleghi.
Nel predetto comunicato-stampa, si afferma che “Nell’ambito del rispetto della legge 30 dicembre 2010, n. 240, che fissa in 5 anni il limite tassativo alla durata dell’aspettativa su domanda dei professori e ricercatori universitari, si è resa necessaria un’interrogazione parlamentare che invita il ministro Bussetti a far rispettare la norma in tutte le università e gli enti di ricerca statali.
E’ emerso infatti che al Cnr, il maggiore Ente di ricerca pubblico italiano, presieduto dal prof. Inguscio, sono presenti diversi casi di professori universitari che usufruiscono di periodi di aspettativa superiori ai 5 anni per ricoprire l'incarico di direttori di istituto o dipartimento rifacendosi esclusivamente alla normativa precedente, e in particolare al DPR 382/80, aggirando così il limite imposto dalla L.240/2010.
La violazione della legge ingenera anche un danno alla finanza pubblica (anzianità, trattamento di fine rapporto, trattamento pensionistico), alterando il funzionamento sia delle Università, private di alcuni dei loro docenti più qualificati, sia degli Enti di Ricerca, in cui la presenza di direttori di provenienza universitaria comporta un onere di bilancio aggiuntivo”.
Gli interroganti concludono il loro atto di sindacato ispettivo chiedendo al ministro titolare del Miur:
“quali azioni ispettive intenda intraprendere al fine di accertare quanto descritto nonché la corretta applicazione dell'articolo 7 della legge n. 240 relativamente alla richiesta di oltre 5 anni di aspettativa da parte di professori universitari;
quali iniziative intenda assumere nei confronti di alcuni rettori e dello stesso presidente del CNR che, con la nomina di direttori d'istituto che già avevano avuto i 4 anni di aspettativa, avrebbero violato la giusta applicazione della legge, ingenerando un danno per la finanza pubblica”.
AGGIORNAMENTO
SEDUTA DEL SENATO DEL 10.9.2020: LA RISPOSTA DEL MINISTRO E LA REPLICA DELLA SENATRICE CORRADO
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