Si è spenta un anno fa, nella sua casa di San Francisco, dopo alcune complicazioni dovute a una caduta accidentale in casa, Margaret Peachey Burbidge (1919-2020), l'astrofisica angloamericana responsabile di alcune scoperte fondamentali sulla natura di stelle e galassie. Aveva compiuto 100 anni.
Per anni aveva insegnato astronomia e fisica all'Università di San Diego e verrà per sempre ricordata come “Lady della polvere di stelle", soprannome che aveva guadagnato grazie agli studi pionieristici e innovativi sulla loro natura e comportamento.
Nata a Davenport, in Inghilterra, il suo nome da nubile era Margaret Peachey e fin da piccola ebbe sempre la passione per l'astronomia. Il primo a capirlo fu il nonno che, vedendo il suo crescente interesse verso le stelle, le regalò moltissimi libri divulgativi sul tema.
La svolta arrivò negli anni Quaranta quando sposò il fisico britannico Geoffrey Burbidge, con cui si trasferì negli Stati Uniti. Allora non era semplice per una donna diventare scienziata, ma Margaret non rinunciò mai ai suoi sogni.
Insieme all'astronomo inglese Fred Hoyle, al fisico statunitense William Fowler e al marito, fu autrice di un celebre articolo sulla nucleosintesi stellare, "Synthesis of the Elements in Stars", che divenne famoso con una sigla composta dalle iniziali dei suoi autori, quasi fosse una formula chimica, B2FH e ha ispirato una teoria cosmologica che si contrappone al modello tradizionale basato sul Big Bang.
Margaret Burbidge fu una donna rivoluzionaria anche per le sue battaglie in tema di diritti femminili. Fu la prima donna a essere nominata direttrice dell'Osservatorio di Greenwich nel 1950-51, dando un enorme contributo alla realizzazione della teoria dei quasar, alle misure della rotazione e delle masse di galassie e alla comprensione di come gli elementi chimici si formano nelle profondità delle stelle attraverso la fusione nucleare.
Lottò duramente perché le donne ottenessero le stesse opportunità degli uomini nella scienza e nel 1957 divenne docente associata presso lo Yerkes Observatory del Wisconsin, arrivando a insegnare all'Università di San Diego negli anni successivi, un incarico che difficilmente veniva assegnato a una donna. Dopo moltissime scoperte su stelle e galassie, le è stato dedicato un asteroide: il 5490 Burbidge.
Per saperne di più sulle astronome: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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