Uno studio dell’Università Statale di Milano, di recente pubblicato da PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences Usa), apre la strada alla comprensione dei complessi meccanismi epigenetici indotti nel cervello in risposta ad un forte stress emotivo e che contribuiscono alla memoria molecolare della nostra esperienza passata.
La ricerca, tutta italiana, finanziata dal Progetto Bandiera Epigenomica, è stata guidata da Elena Battaglioli e da Francesco Rusconi del dipartimento Biometria dell’Università di Milano, con il contributo dei gruppi di Mariaelvina Sala e Maurizio Popoli (dipartimenti Biometria e DiSFeB della Statale) e di Maria Passafaro di In-Cnr.
Gli autori hanno mostrato che LSD1 - un enzima epigenetico molto studiato nella biologia dei tumori ma anche presente a livello neuronale, come precedentemente scoperto dallo stesso gruppo - è in grado di convertire l’effetto di stimoli stressanti in un comportamento ansioso.
Lo stress emotivo rappresenta uno dei principali fattori di rischio nello sviluppo di malattie neuropsichiatriche quali ansia e depressione. Lo studio dimostra che LSD1 è in grado di mediare la risposta ad uno stress psicosociale (quale, ad esempio, bullismo e mobbing), modificando l’espressione di geni che modulano la plasticità delle cellule nervose, cioè la capacità di un singolo neurone di interagire con altri neuroni, in risposta a stimoli che arrivano dall’ambiente esterno.
La principale implicazione clinica di questa pionieristica scoperta è la possibilità di studiare l’azione di farmaci capaci di inibire LSD1 come nuova strategia per contrastare gli effetti deleteri dello stress sull’insorgenza di malattie neuropsichiatriche e legate allo stress.
Inoltre, poiché una delle aree cerebrali coinvolte nella risposta allo stress è l’ippocampo, largamente responsabile, come noto, dei processi di memoria e di apprendimento, i risultati della ricerca offrono una nuova prospettiva per interpretare gli effetti dello stress sulla formazione della memoria.