Sembrava tutto pronto per le nuove abilitazioni scientifiche nazionali, attese da quasi 40 mila tra professori e ricercatori. Invece, le recenti pronunce giurisdizionali in merito alla maggioranza richiesta alle commissioni per abilitare i candidati - quattro quinti, secondo il Dpr 122/2011, mentre la legge n. 240/2010 non prevede alcuna maggioranza qualificata, per cui dovrebbe ritenersi sufficiente quella semplice dei componenti – rischiano concretamente di far slittare di mesi tutta la procedura.
Infatti, sia nel caso in cui il Miur si decidesse – ma a quanto pare non sembra intenzionato – a modificare il predetto Dpr 122, sia qualora attendesse la decisione finale del Consiglio di Stato, che esaminerà nel merito il 12 maggio prossimo il ricorso proposto dallo stesso Miur, slitterebbe tutto a dopo l’estate, anche perché vi sono ulteriori adempimenti in itinere.
Dallo stesso Consiglio di Stato, infatti, si attende il parere sul decreto ministeriale contenente criteri e parametri per la valutazione dei candidati.