Mary Kingsley fu una delle maggiori esploratrici dell’Africa occidentale e le venne attribuito l’appellativo di “Regina d’Africa” in segno di rispetto.
Era nata a Islington, Londra nel 1862, figlia di un medico colto e appassionato di viaggi e di una cameriera. In un’epoca in cui l’istruzione era negata alle donne, studiò in casa, da autodidatta, sui libri del fratello.
Quando i genitori si ammalarono, per anni toccò a lei la loro cura e alla loro morte scoprì i viaggi. Si trasferì alle Canarie, poi partì per l’Africa.
Affascinata dalle tribù primitive e soprattutto dai riti sacrificali, sbarcò nell’Africa occidentale e viaggiò in Congo, Sierra Leone e Sudafrica. Interessata e rispettosa delle tradizioni e dei riti antichi delle popolazioni locali si oppose alla cultura bianca che i missionari andavano imponendo.
Arrivata nel Gabon, Mary Kingsley decise di cercare la tribù cannibale dei Fang, che viveva ai bordi del fiume Ogoouè. Grazie ai portatori che l’accompagnavano, riuscì a incontrarli e a farsi ospitare nel loro villaggio. Era la prima occidentale a studiare le abitudini dei cannibali dato che, fino ad allora, nessuno era riuscito ad avvicinarli e, soprattutto, a tornare indietro per raccontarlo.
Oltre ad iniziare la redazione del suo primo libro Travels in West Africa, Congo Français, Corisco and Cameroons, trascorse i tre anni successivi a scrivere articoli e tenere conferenze.
Tornò in Africa nel 1900 e, al suo arrivo a Città del Capo, si offrì volontaria per assistere i prigionieri di guerra boeri. Dopo soli due mesi la febbre tifoide che aveva colpito tanti dei suoi pazienti contagiò anche lei. Morì il 3 giugno 1900.
Mary fu una libera pensatrice e guardò il mondo con amore e senza pregiudizi, come dimostrano i suoi numerosi libri.
Per saperne di più della sua vita straordinaria.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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