Giornale on-line fondato nel 2004

Martedì, 14 Mag 2024

ecosistema scuola 2All'inizio del suo mandato il premier Renzi aveva promesso che avrebbe fatto, ogni mercoledì, visita a una scuola per verificare lo stato di salute della istituzione scolastica, edifici compresi.

Le visite ci sono state, ma per appena tre settimane, salvo riprendere in qesti giorni di campagna referendaria.

Sia come sia, lo stato di salute dell'edilizia scolastica non sembra migliorato granché, a gudicare dai dati presentati nei giorni scorsi in Ecosistema scuola - XVII Rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi.

Basato su un campione di circa 6000 scuole dei Comuni capoluogo di provincia, il Rapporto pur nella sua sobrietà, fornisce una fotografia della scuola italiana in cui prevalgono più i toni scuri che i chiari.

Manca ancora un'anagrafe completa del patrimonio scolastico che contenga informazioni aggiornate sullo stato di salute e sulle certificazioni (agibilità, antincendio, collaudo statico, classe energetica) relative ai circa 43mila edifici scolastici. E dire che, negli ultimi tre anni, sono stati registrati più di cento casi di crolli nelle scuole.

3.072 edifici scolastici, il 39,4 % dei quali necessita di interventi di manutenzione urgenti (ma si va dallo 0,9% del Trentino Alto Adige al 100% della Sardegna). Solo 128 quelli realizzati dal 2007 ad oggi e di essi solo 51 sono costruiti con i criteri della bioarchitettura.

Il 65,1% delle scuole sono state costruite prima dell'entrata in vigore delle prime norme sul collaudo statico (1971) e antisismiche (1974). Solo il 9,6% sono state realizzate tra il 1991 e il 2015, il 40% è in aree a rischio sismico, pur rilevando una crescita nella percentuale media di verifiche di vulnerabilità sismica effettuate negli edifici, che passa da circa il 25% dello scorso anno, al 31%. Resta, comunque, un dato drammatico: meno del 13% degli edifici scolastici è costruito secondo criteri antisismici.

Le regioni meridionali continuano ad avere il patrimonio edilizio scolastico in condizioni peggiori. Basti dire che, i capoluoghi di provincia del Sud dichiarano di avere 3 scuole su 4 in aree a rischio sismico e che il 58,4% di esse ha necessità di interventi di manutenzione urgenti, quasi venti punti percentuali in più della media nazionale.

Il Nord, invece, mantiene una capacità di investimenti e risorse, ad esempio nella manutenzione straordinaria, 5 volte maggiore delle altre aree del Paese, con una media di 62.807 euro investiti ad edificio. Bolzano, Milano, Mantova e Monza stanziano in media più di 100mila euro a edificio scolastico per la manutenzione straordinaria.

Nel resto del paese, viceversa, vengono destinate cifre irrisorie ai lavori nelle scuole e, nella maggior parte dei casi, si spende più per manutenzioni ordinarie che straordinarie.

Capoluoghi di provincia più virtuosi: Piacenza, Parma, Trento, Prato e Bergamo. Solo alla 30ma posizione troviamo un capoluogo del centro-sud: Chieti. In 38ma e 39ma posizione L' Aquila e Napoli.

I nostri edifici scolastici sono energeticamente inefficienti. Secondo un'analisi dell'Enea, la spesa annua per riscaldamento e illuminazione è di oltre 1,3 miliardi di euro. D'altronde, solo il 5% degli edifici sta nelle prime tre classi energetiche.

Da quando è stata istituita presso la Presidenza del Consiglio una Struttura di Missione, sono stati stanziati complessivamente 7,4 miliardi di Euro, per 27.721 interventi (di cui circa il 70%, 19.724, sono di tipo non strutturale) attivati utilizzando una moltitudine di programmi e canali di finanziamento nazionali, europei, regionali dai nomi suggestivi e tweettanti (#scuolebelle, #scuoleinnovative, #scuolesicure, #sbloccascuole, ecc.).

Si evidenzia, però, una diffusa difficoltà da parte degli Enti Locali a partecipare ai bandi, e poi nella capacità di progettare e realizzare gli interventi. A fronte di una media di investimento per singolo edificio in manutenzione straordinaria di 38.500 euro, esiste una forbice tra regioni che va dai 1.700 euro di media del Molise ai 101.444 euro del Trentino Alto Adige.

Gli interventi avviati vengono conclusi solo in parte e interessano 3.981 scuole, pari al 9,2% delle scuole italiane.

Quanto all'adeguamento energetico si rileva una grande difficoltà degli enti locali ad accedere al fondo Kyoto. Sono stati presentati progetti per soli 70 milioni di euro su 350 disponibili, ma gli interventi realizzati sono per meno di 20 milioni di euro.

I Comuni hanno problemi a contrarre mutui o finanziamenti con Cassa Depositi e Prestiti o con le banche e persino ad accedere all'incentivo denominato Conto Termico. Soltanto alcuni hanno chiesto di accedere anche alla versione più generosa che eroga un contributo del 65% a fondo perduto. Per ignoranza o incapacità ad affrontare procedure troppo complesse? Non è dato sapere. Un dato è certo, andrebbero affiancati sia per le procedure che per le progettazioni.

In assenza di un piano strategico d'intervento nazionale e di linee guida governative, i comuni navigano in un mare difficoltà. Difficilmente riescono a partecipare ai bandi, sia a causa delle carenze di personale tecnico dovute ai tagli alle assunzioni riferibili al patto di stabilità, sia per la difficoltà delle procedure. Risultato: non si riescono a fare tutti gli interventi necessari.

Insomma, non basta stanziare le risorse, occorre darsi delle priorità - dal consolidamento statico degli edifici posti in zona sismica 1 e 2, per passare ai progetti di riqualificazione - altrimenti si finisce col fare solo lavori di ordinaria manutenzione e abbellimento.

Sia come sia, le emergenze, ossia situazioni di pericolo come i controsoffitti pericolanti o gli impianti elettrici non a norma e l'assenza di dispositivi anti incendio e la presenza di amianto restano, mentre, magari, si ripitturano le facciate o si comprano i banchi nuovi. E così, si continuano a tenere bambini e ragazzi in situazioni di grave pericolo. Basti pensare che le scuole costruite secondo criteri antisismici arrivano appena al 12,8%, e che in appena il 31,2% degli edifici è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica.

Non solo non esiste un'anagrafe del patrimonio scolastico nazionale ma, per quel che è noto, non possiede neppure tutte le certificazioni di legge. Così, ad esempio, solo una scuola su due ha il certificato di collaudo statico, solo il 60% quello di agibilità (nelle isole il 20%) e il 42% quello di prevenzione incendi (nelle isole il 27%).  Ma non basta, appena l'1% delle scuole è costruito con i criteri della bioedilizia. In compenso, al sud ben il 16,7% delle scuole utilizza fonti energetiche rinnovabili (la più virtuosa è la Puglia con il 66,7%).

Solo il 73% delle scuole è circondato da un'area verde, il 49,8% dispone di strutture sportive e il 35,6% di una biblioteca.

Se, da un lato, le amministrazioni locali cominciano a prestare attenzione alla sicurezza delle aree antistanti gli edifici scolastici - soprattutto per quel che riguarda gli attraversamenti pedonali, visto che più del 60% delle scuole ne usufruiscono - e ad installare dinanzi alle scuole transenne parapedonali (17%) e semafori pedonali (10,6%), dall'altro, crescono gli edifici scolastici posti tra 1 e 5 km da aree industriali (20,2%), strutture militari (7%) e aeroporti (12,3%) e quelli entro 1 km da autostrade-superstrade (9,7%), da fonti di inquinamento acustico (7,7%), da fonti di inquinamento elettromagnetico (19,7%).

Il paradiso degli studenti? Piacenza, dove le scuole possiedono certificati igienico sanitari, di collaudo statico, di agibilità e impianti elettrici a norma. Lì poco più del 62% delle scuole ha usufruito della manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni e, evidentemente, grazie ad un'opera di riqualificazione già avviata da tempo, nessun edificio necessita oggi di manutenzione urgente.

Tante le buone pratiche, che riguardano la mobilità: 15 linee di pedibus che coinvolgono 7 scuole cittadine, aree di sosta di fronte le scuole e attraversamenti pedonali. L'87% delle mense scolastiche offre pasti bio e prodotti di origine controllata come IGP e DOP, la metà degli edifici utilizza energie alternative, si fa la raccolta differenziata, di tutti i materiali, prevalentemente di carta e toner.

Eccezioni che non confermano la regola di risorse spese male. Speriamo dalla #Buonascuola non si finisca alla #Crollascuola.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

Aliano, appollaiato sugli spettacolari calanchi della Basilicata, dove vive il ricordo di Carlo Levi

La tomba di Carlo Levi ad Aliano ricorda quella di Rocco Scotellaro. Due pareti, due ali, in...
empty alt

Barriere antierosione per proteggere le spiagge, solo danni alla biologia marina

Sono stato intervistato dalla terza rete TV nell’ambito di un servizio ben fatto, sull’erosione...
empty alt

“Niente da perdere”: il film della settimana proposto dal Foglietto

Niente da perdere, regia di Delphine Deloget, con Virginie Efira, Arieh Worthalter, India Hair,...
empty alt

“Mi sei caduta dentro” di Carlotta Elena Manni, quando l’aborto non è sempre una scelta indolore

Mi sei caduta dentro, di Carlotta Elena Manni - Editore Sperling & Kupfer – marzo 2024, pp, 230,...
empty alt

Addio a Giovanna Marini, massima esponente di una musica popolare colta

Anche Giovanna Marini è scomparsa. Di lei scriveranno assai meglio di me esperti musicologi. Fu...
empty alt

Multilateralismo, una forma di saggezza da salotto

C’è spazio per ogni sentimento, ammesso che un rapporto di economia sia capace di generarne,...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top