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Venerdì, 03 Mag 2024

Prima top manager in Italia, Marisa Bellisario (1935-1988) si è fatta largo con coraggio e determinazione in un mondo fino ad allora maschile, raggiungendo i più importanti traguardi senza mai perdere la propria femminilità.

Nata a Ceva in provincia di Cuneo da una famiglia della media borghesia, Marisa ha frequentato la facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, dove si è laureata nel 1959.

È entrata da neolaureata nella divisione elettronica dell'Olivetti con funzioni di programmatrice di Elea 9003, il primo computer interamente progettato e prodotto in Italia, per poi occuparsi di applicazioni commerciali.

Dopo aver dato prova di energia e di talento nella pianificazione dei prodotti, è stata nominata dirigente d’azienda: l’inizio di una carriera che l’avrebbe portata a essere la prima grande donna manager d’Italia.

La grinta, il carisma, l’autorevolezza, la capacità di fare squadra sono alcune delle caratteristiche che l’hanno accompagnata nel mondo dei computer che negli anni Sessanta era ancora un universo da esplorare. Marisa lo abbracciò con convinzione e guidò il passaggio della Olivetti dalla meccanica all’elettronica.

Quando nel 1964 Olivetti cedette la divisione elettronica alla General Electric, Marisa Bellisario entrò nella conglomerata americana, dove contribuì a sviluppare il computer GE 115, derivato dall’Olivetti Elea 4001, il primo elaboratore elettronico italiano.

Nel 1972 tornò in Olivetti con la carica di direttrice della pianificazione strategica. Nel 1979, Carlo De Benedetti la inviò negli Stati Uniti a guidare l’OCA – Olivetti Corporation America – con la missione di rilanciare le vendite delle macchine per ufficio nel difficile mercato americano, missione che le riuscì molto bene.

Al suo rientro in Italia, Marisa partecipò alla vita politica, assumendo posizioni laiche e in favore della modernizzazione della società. Entrò in polemica con l’Aidda (Associazione italiana donne dirigenti d’azienda), dichiarandosi disinteressata a “un’associazione non aperta a tutte le donne, ma solo ad alcune privilegiate, di buona ed elevata condizione sociale” e si iscrisse al Partito Socialista Italiano (PSI).

Assunse altri impegni gravosi e nuove sfide come il risanamento di Italtel che realizzò nel 1981. Partecipe della “Commissione Nazionale per la parità tra uomo e donna” istituita dal PSI nel 1984, Marisa decise di assumere la Presidenza della sezione per le nuove tecnologie ritenendo che “la tecnologia fosse il migliore alleato che la donna abbia mai avuto”.

Nella sua autobiografia - "Marisa Bellisario, Donna e top manager. La mia storia", Milano, Rizzoli, 1987 - scrisse: “Trovo che sia un errore, da parte delle donne, pensare che le occasioni interessanti di lavoro siano solo nel terziario da ‘colletto rosa’, dove la creatività femminile comincia in effetti a fiorire: agenzie di pubbliche relazioni, servizi di interpretariato telefonico, consulenze su come tenere una cena o un salotto […]. Le donne possono e devono essere presenti nell’industria e nella politica con la stessa creatività”.

Negli anni in cui Marisa Bellisario diresse Italtel, le dipendenti laureate passarono dal 5 al 27% dei laureati complessivi dell’azienda.

Morì a Torino il 4 agosto del 1988 per un tumore alle ossa, lasciando il marito Lionello Cantoni, conosciuto nei primi anni della carriera in Olivetti.

«Mi piace pensare che la mia storia possa dare fiducia alle giovani donne che cominciano la loro carriera o che vanno ancora a scuola: una donna, se lo vuole, può farcela in qualsiasi campo, accettando le regole del gioco e credendo fortemente in se stessa». A lei sono intitolati la Fondazione Marisa Bellisario e il premio omonimo, attribuito ogni anno alle donne che si distinguono nella loro professione ispirandosi ai suoi stessi valori.

Le pioniere e protagoniste delle nuove tecnologie in “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”Pag. 250, € 16, Ledizioni, Milano 2020, disponibile anche in versione e-book a € 6.99.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
www.facebook.com/sara.sesti13

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