Giornale on-line fondato nel 2004

Domenica, 28 Apr 2024

Penso alle 5 persone che hanno perso la vita nel torinese mentre erano al lavoro, a notte fonda. Erano giovani e alcuni padri di famiglia con figli. La radio dice che siamo arrivati a 450 vittime sul lavoro quest'anno. Il numero dei mutilati non è reso noto, rimane indefinito. Ed è solo agosto.

Operaie schiacciate nel telaio a cui avevano tolto i blocchi di sicurezza per produrre di più; edili schiacciati; riders investiti mentre andavano a consegnare due pizze in bicicletta...

È evidente che la questione dev'essere affrontata alle radici, come priorità nazionale, etica e umana. Occorre una rivoluzione nei paradigmi su cui si fonda l'economia : il PIL (Prodotto Interno Lordo) non registra queste cose, anzi, registrerà che dev'essere occorso un evento positivo,
perché valuta le transazioni e, in questo caso, le spese funerarie.

Una economia che si regge sempre più sulla disperazione dei disoccupati e sulla povertà, fa senso. I Sindacati hanno proclamato 4 ore di sciopero. Nemmeno un'ora a morto e soli 32 secondi per ciascuna delle vittime del 2023.

Se non si discute profondissimamente (per trarre conclusioni e linee d'azione) sulle esternalizzazioni del lavoro, sempre più appaltati e subappaltati a privati, ai livelli di sfruttamento raggiunti, alle garanzie diminuite e ai controlli sempre più carenti per deficit di personale e per inefficiente organizzazione istituzionale, agli errori (penso, tra l'altro, allo scioglimento dell'ISPESL, Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, ente sotto il controllo del Ministero della Salute), allo smantellamento delle strutture di controllo in campo ambientale, produttivo, sanitario, trasportistico, la situazione non cambierà.

Il Presidente della Repubblica si dirà ogni volta "sconvolto"; i ministri, anziché mettere mano alla situazione lanciando una chiamata generale, continueranno a fare dichiarazioni di circostanza, e i lavoratori, da cui viene tutta la ricchezza dei Paesi e delle nostre società, continueranno a rischiare di non tornare a casa a fine turno.

Se nulla si muove per il cambiamento, c'è una sola via percorribile: la lotta di classe. Nulla di ideologico da parte mia, ma solo logica elementare considerazione, che sarebbe esagerato chiamare analisi.

Aggiunta: attuare la Costituzione, rendere la nostra Repubblica finalmente fondata sul lavoro.

damiani giovanni tondoGiovanni Damiani
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

26 aprile 1986: il disastro nucleare di Chernobyl

In Ucraina, la mattina del 26 aprile 1986 si verificava il più grande disastro industriale della...
empty alt

Ex base Nato di Monte Giogo, presto in concessione al Parco nazionale dell’Appennino

La Direzione toscana del Demanio ha ufficialmente comunicato al Parco nazionale dell’Appennino...
empty alt

Venosa, splendido territorio ricco di tracce del passato, ceramiche e pregiati vini

In groppa alla docile mula “Bellina”, sulla “vardedda” zio Pasqualino, due “panari” di uova della...
empty alt

Licenziamento illegittimo se il dipendente comunica solo all’Inps il nuovo domicilio

Con ordinanza n. 838/2024, pubblicata in data 28 marzo scorso, la Corte di cassazione - sezione...
empty alt

“Confidenza”, il film della settimana proposto dal Foglietto

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone (Edito da Einaudi), regia di Daniele...
empty alt

“Università e militarizzazione” ovvero “Il duplice uso della libertà di ricerca”

Università e militarizzazione – Il duplice uso della libertà di ricerca di Michele Lancione – Eris Edizioni...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top