di Daniele Gardiol
Solo questa mattina, l'INAF ha inviato ai sindacati il parere del Ministero della Funzione Pubblica (datato 30 agosto 2011) e di quello dell’Economia (datato 28 agosto 2011) sugli accordi per le progressioni art.53 (posizioni super) e art.54 (passaggi di livello) per il personale IV-VIII con decorrenza 2010. Il Ministero dell’Economia ha bloccato di fatto l'iter dell'accordo, chiedendo "ulteriori chiarimenti ... sulla presenza in servizio di personale apicale superiore a quella della pianta organica" e "la corretta applicazione dell'art.9, comma 21 del D.L. 78/2010", cioè in sostanza le norme sul blocco degli stipendi.
Due giorni dopo, il Ministero della Funzione Pubblica ha rincarato la dose, chiedendo da parte sua "chiarimenti in relazione alla prevista biennalità delle suddette progressioni", e in merito al salario accessorio richiede l'invio dell'accordo integrativo 2010 e l'applicazione dei "principi di premialità sanciti dalla legislazione vigente", cioè la legge Brunetta.
Da parte nostra non possiamo che rilevare ancora una volta che a pagare le conseguenze, dovute anche all'inazione dell'ente, sono i lavoratori, i quali si vedono di fatto privati di un diritto, la progressione di carriera, sancito dai contratti vigenti.