Giornale on-line fondato nel 2004

Lunedì, 20 Mag 2024

La sessione di 50 frustate che doveva essere inflitta il 6 febbraio 2015 al blogger saudita Raif Badawi non ha avuto luogo. Si è trattato del quarto rinvio consecutivo, dopo che il 9 gennaio il prigioniero era stato sottoposto alla prima serie di frustate.

Nel settembre 2014, Raif Badawi è stato condannato a 10 anni di carcere e a 1000 frustate per aver “offeso l’Islam” attraverso i contenuti del suo forum online, “Liberali dell’Arabia Saudita”.

All’inizio del 2015 le autorità saudite avevano stabilito che le frustate sarebbero state somministrate in pubblico a Gedda, 50 alla settimana per 20 settimane, ogni venerdì al termine della preghiera.

Il nuovo re saudita ha annunciato la concessione di una grazia e il ministero dell’Interno ha stabilito i criteri per poterne beneficiare. Al momento non risulta che tra i beneficiari vi sia Raif Badawi.

Amnesty International ha inoltre appreso che il caso di Raif Badawi è stato sottoposto da parte della Corte suprema alla Corte d'appello di Jeddah il 3 febbraio. Altre informazioni circa i dettagli di questo trasferimento non sono stati resi disponibili. La Corte suprema potrebbe confermare la condanna e la pena, o potrebbe chiedere un nuovo processo ribaltando la sentenza e la condanna o presentare osservazioni e raccomandazioni. Le autorità saudite non hanno ancora fatto una dichiarazione ufficiale sul caso, nonostante l'indignazione internazionale. Ma fino a quando la condanna alla fustigazione e al carcere rimarrà in vigore, Raif Badawi sarà sempre a rischio di fustigazione e sconterà la condanna a 10 anni di carcere.

Il 5 febbraio Amnesty International Italia ha manifestato, come ogni giovedì dall’inizio del 2015, di fronte all’ambasciata dell’Arabia Saudita a Roma per chiedere la fine delle frustate e la scarcerazione immediata e incondizionata di Badawi. All’iniziativa hanno aderito Articolo 21, la Federazione nazionale della stampa italiana, Un ponte per…, la rivista Confronti, Medici contro la tortura, Rete per la pace, Associazione per la pace in Palestina e Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo.

Firma l'appello per Raif Badawi

empty alt

Come rallentare l’inflazione? Più offerta e meno domanda

Fra le molte circostanze che influenzano l’andamento dei prezzi, l’andamento dell’offerta e della...
empty alt

Perdere credibilità come scienziata

Per molte scienziate del passato era pericoloso lasciare intendere che l'appartenenza di genere...
empty alt

Alle Europee caccia agli scoraggiati per vincere

Il gradimento elettorale dei partiti viene normalmente misurato in termini percentuali, un numero...
empty alt

Omesso controllo sull’attività dei dipendenti, legittima sanzione al dirigente

Dopo Tribunale e Corte d’appello, anche la Cassazione, con ordinanza n. 8642/2024 del 2 aprile...
empty alt

Garante privacy: il datore di lavoro non può negare al dipendente l’accesso ai propri dati

Il lavoratore ha sempre diritto di accedere ai propri dati conservati dal datore di lavoro, a...
empty alt

Un faccia a faccia sbagliato, che non si farà. Ma il danno è stato fatto

Ho sempre pensato, fin dalla sua vittoria a sorpresa nelle primarie che l'hanno eletta...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top