La crisi va pagata da chi l'ha provocata. Questo lo slogan che ha caratterizzato lo sciopero generale del pubblico impiego indetto dal Unione sindacale di base (Usb) nella giornata di oggi, 14 giugno 2010, per protestare contro l'iniqua manovra correttiva varata dal governo berlusconio con il decreto legge n. 78.
A Milano un partecipatissimo corteo ha raggiunto la sede della Borsa e della Consob, individuate come simboli delle responsabilità della crisi, fatte oggetto di lancio di letame da parte dei lavoratori.
Corteo fino alla Prefettura a Napoli dove una delegazione di lavoratori in sciopero è stata ricevuta dal Vice Prefetto a cui è stato illustrato come la manovra economica si accanisca sui lavoratori pubblici del sud ed in particolar modo sui precari.
Presidio sotto la sede Rai di Cagliari contro il bavaglio che si vuole mettere alle lotte dei lavoratori.
Oltre alle iniziative ufficiali altre iniziative locali si sono svolte in numerose città con la partecipazione dei lavoratori in sciopero.
Nonostante il tentativo di minimizzare gli effetti prima della crisi e poi della manovra, cresce nei lavoratori la consapevolezza che la crisi ha dei responsabili ben identificati nei banchieri, nella finanza e nella corruzione e che solo attraverso la lotta ed il conflitto è possibile mettere in campo un’ opposizione sociale capace di impedire che a pagare siano ancora una volta quelli che pagano da 20 anni: lavoratori e cittadini.
La protesta nei prossimi giorni continuerà con iniziative di lotta fuori e dentro i posti di lavoro pubblici e accompagnerà i lavori parlamentari sul decreto.
La giornata si è conclusa con la consapevolezza generale che si preannuncia una stagione di lotte che andrà ben oltre l’estate e che vedrà i lavoratori del pubblico impiego protagonisti del conflitto per la riconquista di salario, diritti e dignità.