L’ha ricevuto con Morten Meldal e Barry Sharpless, “Per lo sviluppo di due ingegnosi sistemi per la costruzione di molecole: la 'chimica a scatto' e la chimica bioortogonale”, nata a Boston nel 1966 in una famiglia di origini italiane, Carolyn Ruth Bertozzi ha già ricevuto il Premio Wolf per la chimica e nel 2010 è stata la prima donna a ricevere il Premio Lemelson del MIT. Fa parte dell'Accademia nazionale delle scienze, dell'Istituto di medicina e dell'Accademia nazionale degli inventori.
Evviva! Ora sono otto le scienziate Nobel per la chimica.
Prima di lei hanno ottenuto il Premio prestigioso: Marie Skodlowska - Curie per l'isolamento del radio e del polonio (1903) e sua figlia Irène Curie -Joliot per la scoperta della radioattivitá artificiale (1935).
In seguito, Doroty Crowfoot- Hogkins per aver scoperto, mediante la diffrazione ai raggi X, la struttura di importanti sostanze biochimiche tra cui la pennicillina, il primo antibiotico (1964) e Ada Yonah, esperta in cristallografia, che ha scoperto la struttura e la funzione dei ribosomi (2009).
Frances Hamilton Arnold, premiata per aver spostato in provetta i processi che hanno creato la vita sulla terra e in particolare, i suoi elementi costitutivi: le proteine (2018).
Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per la scoperta della cosiddetta “forbice molecolare”, un metodo di editing del genoma Crispr/Cas9, che consente di modificare il DNA delle piante e non solo (2020).
Per saperne di più: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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