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Giovedì, 02 Mag 2024

Comunicato Usi/RdB

“Salario accessorio 2009/2010: interrotta la trattativa”, titola un comunicato, datato 19 novembre 2010, e comparso all'Istat, a firma di Cgil, Cisl e Uil.

Ci sarebbe davvero da preoccuparsi (si fa per dire), se non fosse che la trattativa alla quale fanno riferimento si era già chiusa a tutti gli effetti la settimana precedente, tant’é che l’Istat ha posto alla firma l’accordo nella mattinata di venerdì scorso, accordo che Usi/RdB ha sottoscritto, con consistenti vantaggi economici per i lavoratori di IV-VIII livello.

La cosa non è andata giù ai confederali, che per l'occasione hanno ritrovato l'unità, i quali evidentemente si sono sentiti messi all’angolo, per uscire dal quale hanno tentato la carta del comunicato che, invece, si è ritorto su di loro a mo’ di boomerang.

Non si era mai visto nella storia dell’Istituto di statistica che un accordo integrativo, molto positivo per i lavoratori, venisse dalle asfittiche sigle definito – udite, udite – “al ribasso”.

Quello sottoscritto da Usi/RdB è, comunque, un accordo valido a tutti gli effetti, perché per i contratti integrativi di ente qualche anno fa il Tribunale di Roma, proprio in merito a un ricorso riguardante l'Istat, ha stabilito che non è necessario che i sindacati firmatari rappresentino il 51% del personale (come per i contratti nazionali), ma è sufficiente che la proposta dell'amministrazione ottenga "il maggior consenso possibile", che può essere anche la firma di un solo sindacato. Questo è ben noto sia all'amministrazione che a Cgil, Cisl, Uil e Anpri, che dinanzi al Tribunale sostennero tale tesi, contraria a quella di Usi/RdB.

Il richiamo giurisprudenziale ha lo scopo di evitare clamorosi quanto deprecabili voltafaccia da parte dell’amministrazione, che danneggerebbero i lavoratori.

Per effetto dell'accordo, il personale dell'Istat si vedrà incrementare l’indennità mensile (pensionabile) di circa il 30%, quale conseguenza della seria e responsabile attività di Usi/RdB, che ha scoperto un tesoretto di 500 mila euro per il 2010 e di 1 milione di euro per il 2011 che, se fosse stato per gli sbadati confederali, la stessa amministrazione avrebbe volentieri risparmiato.

Ma ad essere danneggiati da una eventuale, deprecabile non applicazione dell'accordo sarebbero anche i 209 lavoratori che hanno maturato il diritto alla progressione economica ex art. 53.

Ma vediamo nel merito il comunicato confederale che, si appalesa un coacervo di argomentazioni del tutto infondate, pretestuose e degne di miglior sorte.

In esso si afferma di aver chiesto al tavolo della trattativa maggiori vantaggi per i lavoratori, senza elencarne neppure uno e, soprattutto, tacendo sul fatto che Usi/RdB ha scoperto il suddetto tesoretto milionario, rappresentato dal salario accessorio spettante al personale a tempo determinato (oltre 200 dipendenti), che va pagato con i finanziamenti esterni (soprattutto, censuari) e non col fondo ordinario, come indicato nella proposta dell’Istat, contestata con successo da Usi/RdB ma non dai confederali.

Tali somme, dopo la contestazione di Usi/RdB accolta dall'amministrazione, saranno destinate ad incrementare ulteriormente (in media, circa 30/40 euro per il 2010 e 60/80 per il 2011) l’indennità di ente mensile.

Sempre nell’improbabile comunicato, la triade accusa Usi/RdB (senza nominarlo direttamente) di aver firmato l’accordo sulle attività assistenziali “con un taglio di 400mila euro, che l’amministrazione impone da anni in contrasto con quanto previsto dal CCNL vigente”.

In disparte l’infondatezza di tale accusa, se è vero (ma non lo è) l’abuso che da anni l’Istat avrebbe commesso, c’è da chiedersi per quale ragione fino a oggi i potenti Uffici legali confederali non abbiano messo in atto alcuna azione giurisdizionale per recuperare l’ingente (inesistente) somma?

Ancora una volta si tratta di un comunicato che trasuda demagogia, ma anche ignoranza di norme contrattuali, come la richiesta di applicazione ai livelli I-III dell’art. 22 del Dpr 171/91 (indennità per la direzione di strutture tecniche e scientifiche) che, come dovrebbe essere noto a tutti (ma non ai confederali), non viene finanziata col salario accessorio e, quindi, non è oggetto di contrattazione integrativa, a differenza invece della indennità di direzione di struttura di particolare rilievo, di cui all’art. 9 del ccnl 1998-2001, per la quale sono stati accantonati, per una eventuale erogazione, comunque da contrattare, 47 mila euro. Un’inezia rispetto al suddetto milione e mezzo di euro, scovato da Usi/RdB e colposamente ignorato dai confederali.

I lavoratori dell’Istat ora sanno chi dovranno ringraziare se l’amministrazione dovesse fare un esecrabile voltafaccia (ma siamo certi che non lo farà), e se a dicembre non troveranno in busta paga l’incremento dell’indennità mensile (fisso e continuativo), e non riceveranno gli arretrati per tutto il 2009 e per 11 mesi del 2010.

Analogo ringraziamento dovranno rivolgere i 209 colleghi, che non avrebbero la progressione economica.

Per Usi/RdB, che come sempre ha operato con impegno, serietà e cognizione di causa per ottenere concreti vantaggi per i lavoratori, l’accordo c’è. Ed è pienamente legittimo.

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