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Venerdì, 03 Mag 2024

infn logo 400pixelIl 15 dicembre scorso, la Corte dei conti ha pubblicato la Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), per l’esercizio 2014.

Dal documento contabile (in tutto, 40 pagine), si apprende, tra l’altro, che nel 2014 sono risultate in servizio presso l’Infn 2.035 unità di personale, di cui 1.725 a tempo indeterminato e 310 a tempo determinato.

Il personale di ruolo comprende un dirigente di II fascia, 581 ricercatori, 217 tecnologi, 643 tecnici e 283 amministrativi.

Per svolgere l’attività di ricerca, l’Infn utilizza anche del personale associato, che nel 2014 è stato pari a 4.029 unità, in sensibile aumento rispetto al 2013, quando risultava essere di 3.540 unità.

Attraverso i contratti di associazione, l’Infn realizza una collaborazione con varie istituzioni pubbliche. Annualmente, il Consiglio direttivo dell’ente provvede a determinare il numero dei contratti di tale tipo da stipulare. Sia gli incarichi di ricerca che quelli di associazione scientifica vengono attribuiti a studiosi che svolgono attività di ricerca nell’ambito dei programmi dell’Istituto ovvero, su proposta del presidente, ad eminenti personalità italiane o straniere.

Gli incarichi di collaborazione tecnica, invece, sono concessi a personale operante nelle strutture dell’Infn, in stretto collegamento con i Gruppi di ricerca dell’Istituto.

Gli incarichi di associazione tecnologica sono in genere affidati a docenti e ricercatori universitari, a personale di altri enti, oppure a studenti operanti nei settori di attività dell’Infn. Gli incarichi di associazione tecnica sono assegnati a personale che collabora con i Gruppi di ricerca, ma in modo non continuativo.

I contratti di associazione non generano alcun onere per l’Istituto, ad eccezione del rimborso spese per missioni specificamente autorizzate, in quanto la retribuzione degli associati resta a carico dell’amministrazione di appartenenza.

Dal rendiconto di esercizio, approvato il 29 maggio 2015 (in ritardo rispetto ai termini di legge), si rileva al 31 dicembre 2014 un avanzo finanziario di 67,7 milioni di euro, mentre nell’esercizio precedente si era registrato un avanzo pari a 16,8 milioni.

Il risultato economico è stato pari a 102 mila euro, sensibilmente ridotto rispetto al 2013, che si era chiuso con un avanzo pari a 5,2 milioni di euro. Tale contrazione negativa - precisano i giudici contabili - è derivata dai maggiori ammortamenti su strumenti ed apparecchiature scientifiche, determinate dal nuovo “Disciplinare per la gestione patrimoniale” dell’Ente, che ha ridotto il periodo di ammortamento per questi beni da 16 a 10 anni.

Il contributo versato dallo Stato all’Istituto è stato di 373,9 milioni di euro, di cui 136,2 milioni di euro a destinazione specifica. Il trasferimento dallo Stato nell’esercizio in esame ha fatto registrare una crescita del 29,6%, da imputare prevalentemente ai contributi a destinazione specifica, quasi triplicati rispetto all’esercizio precedente.

Il contributo ordinario delle regioni ha registrato una sensibile flessione, passando dai 3 milioni di euro nel 2013 a circa 130 mila euro nel 2014, tutti a destinazione specifica. I trasferimenti da altre pubbliche amministrazioni per particolari programmi di ricerca sono stati pari a 14 milioni di euro, mentre nel 2013 erano pari a 15,2 milioni di euro. Tra detti trasferimenti, quelli provenienti dalla Comunità Europea sono pari a 3,4 milioni di euro e quelli da altri contratti di ricerca ammontano a 9,5 milioni di euro.

Nel 2014, la spesa totale è aumentata, passando da 353,6 milioni di euro del 2013 a 396 milioni di euro. In particolare, le spese per acquisto di beni di consumo, più di 95 milioni di euro, sono aumentate del 26,6% rispetto all’anno precedente.

Dalla Relazione della Corte si apprende, infine, che, a seguito di verifica amministrativo-contabile effettuata dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) nel 2013, sono state rilevate irregolarità in ordine alla assegnazione di incarichi di responsabile di unità organizzativa, con funzione di carattere amministrativo gestionale, a personale ricercatore tecnologo. Nel corso del 2014, l’ente ha revocato tali provvedimenti di assegnazione.

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