Ottantacinque scienziate hanno avuto un ruolo decisivo nella realizzazione del Progetto Manhattan, il programma segreto diretto da Robert Oppenheimer, che negli anni Quaranta, col contributo del gruppo di Enrico Fermi, ha portato all’ideazione e alla costruzione delle armi atomiche.
Grandi scienziate come le fisiche Irène Curie e Lise Meitner presero invece una posizione decisamente contraria all’uso bellico delle scoperte scientifiche.
Tra le ricercatrici che parteciparono al Progetto - matematiche, fisiche, chimiche -, Leona Woods (1919-1986) che, con i suoi studi in fisica, segnò il primo passo verso la dimostrazione della possibilita' di realizzazione delle armi nucleari. Continuò le ricerche anche quando rimase incinta e per continuare a lavorare dovette nascondere la gravidanza sotto una stretta casacca di cotone: rimase nel laboratorio fino a due giorni prima del parto.
Chien-Shiung Wu (1912-1997), fisica sperimentale cino-americana, contribuì a sviluppare il processo di separazione degli isotopi uranio-235 e uranio-238 mediante diffusione gassosa e, come altre ricercatrici ha contribuito alla risoluzione di problemi cruciali relativi al primo reattore e, nella isolata sede segreta di Los Alamos, nel Nuovo Messico, ha avviato i primi lavori pratici sulla bomba.
La storia delle “donne dell'atomica” si concluse con la fine del conflitto: la stessa macchina propagandistica, che nel corso della guerra aveva invitato le donne a occupare posti e ruoli scientifici da ''uomini'', nel dopoguerra le ha spinte a tornare a casa e a dedicarsi all’insegnamento.
La partecipazione di molte ricercatrici al Progetto Manhattan mette in discussione il luogo comune sulla presunta “natura pacifista” del genere femminile, ma il contesto della seconda guerra mondiale fa comprendere come per molte di loro fosse l’unica opportunità per dimostrare le proprie capacità in un campo frequentato esclusivamente da uomini.
Altre erano spinte da spirito patriottico: due progetti si contrapponevano con lo stesso obiettivo di realizzare la bomba atomica, quello americano e quello tedesco e arrivare per primi era considerato decisivo per vincere la guerra.
Testo da “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", pag. 250, Ledizioni, Milano 2020. Anche in versione e-book.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su " Donne e scienza", collabora con l'Università delle donne di Milano
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