La lettera
Cari ex-colleghi di Inaf, con molti di voi, giovani e "diversamente giovani", ho avuto modo di lavorare durante i molti anni di attività, prima nel Cnr (Tesre, Iasfbo) e poi nell'Inaf.
Non ricordo ci siano mai stati dissidi di carattere personale con nessuno di voi.
Per motivi professionali certamente invece, ma mi pare ovvio dal momento che le ns relazioni sono state di lavoro ed i punti di vista spesso sono diversi.
Sono sempre stato consapevole della enorme opportunità che mi fu offerta nel 1968, quando iniziai il mio rapporto col mondo della ricerca con un contratto annuale come "tecnico aggiunto" su fondi CNR-Università.
Niente paura, non voglio raccontarvi la mia storia, ma devo pur giustificare il motivo del forte impegno che ha sempre contraddistinto il mio lavoro.
Ed il motivo e' stato proprio la consapevolezza della grande opportunità che avevo avuto e che non poteva non essere onorata col massimo impegno.
Naturalmente impegno non significa qualità e quindi non sto esprimendo un giudizio su quanto ho prodotto in oltre 40 anni, questo semmai lo faranno altri come e' giusto che sia.
Avrei avuto ancora qualcosa di interessante da fare in INAF, ma qualcuno ha ritenuto che così non dovesse essere e la storia e' finita qui.
L'avevo messo in conto ma mi dispiace ugualmente. Non potevo tuttavia, proprio ora, al termine della mia vita lavorativa, venir meno ad alcuni principi a cui mi sono sempre attenuto, spesso con difficoltà.
In definitiva ho avuto molto dal mio lavoro ed in parte ciò e' dipeso anche da voi, direttamente o indirettamente, in diversa misura e con diversi effetti a seconda dei casi.
Quindi desidero ringraziare tutti, senza eccezione alcuna. Un augurio per i giovani non può mancare, ma ..... voglio aggiungere un suggerimento: esprimete sempre la vs opinione (intanto cercate di averla) e difendetela. Non lasciate che i soprusi diventino la norma.
Stefano Cortiglioni