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Lunedì, 06 Mag 2024

La cimice di origine asiatica, Halyomorpha halys, scoperta per la prima volta sul suolo italiano da ricercatori e studenti di Unimore - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, con la sua rapida diffusione in Emilia-Romagna e in ampie zone del Nord Italia, sta creando notevoli preoccupazioni e danni ingenti all’agricoltura.

Per fare il punto della situazione e condividere le strategie utili al contrasto di tale “invasione”, domani a Reggio Emilia e sabato a Modena, si sono dati appuntamento ricercatori, istituzioni ed agricoltori, in un convegno promosso da Unimore, in collaborazione con Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna ed i Consorzi Fitosanitari di Modena e Reggio Emilia.

Il primo evento, in programma venerdì 5 febbraio 2016, a partire dalle ore 14.00, si svolgerà presso la Sala Conferenze del Tecnopòlo di Reggio Emilia (P.le Europa 1), sarà un workshop dedicato a ricercatori italiani e stranieri, per l’avvio di un confronto tra esperti sulle più recenti ricerche relative alla biologia e ad innovativi strumenti e strategie per la gestione sostenibile di questa cimice.

“A partecipare all’appuntamento – ha spiegato Lara Maistrello, entomologa Unimore, in prima fila negli studi sulla cimice asiatica – saranno fra gli altri, Anne Nielsen della Rutgers University (USA), paese in cui H. halys si è diffusa da tempo ed ha provocato milioni di dollari di danni, e Tim Haye, ricercatore del CABI - Centre for Agriculture and Bioscience International, proveniente dalla Svizzera, il primo paese europeo in cui è approdata la cimice aliena”.

Il secondo appuntamento, fissato per sabato prossimo, si terrà, a partire dalle ore  9.00, presso l’Auditorium Fondazione Marco Biagi (Largo M. Biagi, 10) a Modena, avrà carattere divulgativo e sarà rivolto agli agricoltori e agli operatori del comparto agricolo e al pubblico interessato.

“Presenteremo – hanno spiegato la dott.ssa Lara Maistrello e il prof. Roberto Guidetti - i risultati delle diverse indagini in corso e le strategie che si stanno mettendo a punto per contrastare nel prossimo futuro la diffusione e i danni provocati da H. halys. Faremo il punto sulla diffusione dell’insetto nel territorio regionale e nazionale, e presenteremo gli studi sulla biologia dell’insetto alieno ed i risultati delle esperienze di monitoraggio e di prove di contenimento, effettuate in collaborazione con i Consorzi Fitosanitari di Modena e Reggio Emilia e con il coinvolgimento di studenti e dottorandi Unimore. La prof. Anne Nielsen presenterà l’esperienza statunitense nella gestione dell’insetto nei frutteti”.

A seguire, verrà presentata la strategia di contenimento e i programmi da attuare nel 2016 per la difesa da H. halys.

“Dopo l’allarme lanciato lo scorso anno – hanno spiegato i ricercatori Unimore -  le popolazioni di H. halys sono dilagate sul territorio regionale ed extraregionale, complice un andamento climatico particolarmente favorevole. Tale diffusione non ha avuto eguali in nessun altro contesto, né in Europa né negli Stati Uniti. L’elevata diffusione è il risultato di una rapida capacità riproduttiva, di un trasporto facilitato dall’uomo e i danni sono aggravati dal fatto che gli individui sono polifagi. Ad oggi l’attacco principale è stato visto su pere e mele, ma non è detto che in futuro possa attaccare anche altre colture rappresentative del territorio italiano come la vite, il pesco, l’ulivo”.

Al momento la difesa dall’H. halys è affidata all’impiego di reti anti-insetto: infatti, la sola copertura con reti antigrandine sembra riuscire a condizionare le dinamiche delle popolazioni, con interessanti prospettive, che verranno illustrate nel corso del convegno.

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