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Mercoledì, 18 Giu 2025

E' apparso, di recente, un aggiornamento al 2013 dello studio Sentieri, l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità che indaga lo stato di salute delle popolazioni residenti in territori fortemente inquinati (SIN).

Aanche da questi ultimi dati si conferma che per il 10% degli italiani (circa 6 milioni di persone) che risiedono in prossimità di industrie inquinanti, petrolchimici, inceneritori, discariche etc., i rischi per la salute non sono affatto trascurabili, specie per giovani e bambini. Infatti, tra 0 e 24 anni, l’incidenza di cancro aumenta complessivamente del 9% e si registra, rispetto alle medie regionali, un +66% di leucemie, un + 50% di linfomi, un + 36% di tumori testicolo e un +62% di sarcomi, potenziali patologie “sentinella” di esposizione a diossine, come già si è evidenziato per gli adulti.

Anche per l’ospedalizzazione per qualsiasi tipo di malattia si registra un eccesso di ricoveri del 6-8% per bimbi e ragazzi rispetto ai loro coetanei residenti in zone non contaminate; nel primo anno di vita, poi, vi è un eccesso di ricoveri del 3% per patologie di origine perinatale ed un eccesso tra l'8 e il 16% per le malattie respiratorie acute ed asma tra i bambini e i giovani.

In particolare, i tumori nell’infanzia sono motivo di grande preoccupazione, sia perché sono la punta dell’iceberg della sempre più vasta compromissione della salute infantile ( pensiamo ai danni cognitivi e del neurosviluppo o alla crescente incidenza di diabete), sia perché il nostro paese registra per le patologie tumorali un ben triste record, evidenziato in un articolo a pag 34 del Bollettino dell’Ordine dei Medici di Arezzo.

I tumori nell’infanzia e nell’adolescenza sono in aumento in tutto il mondo: come riportato da Lancet dal 1980 al 2010 si è passati fra 0 e 14 anni da una incidenza globale di 124 nuovi casi/anno ad una di 140 casi, ma fra i soli 15 Registri italiani che hanno partecipato all’indagine ( di cui non è chiaro quanti coprano siti inquinati) tutti sono nettamente al di sopra di della media globale: il valore che più vi si avvicina è quello di Siracusa con una incidenza di 149 casi, poi Trento con 155, ma in ben otto Registri l’incidenza è superiore ai 190 casi e in 4 addirittura oltre i 200, fra le più alte al mondo!

I bambini non fumano, non bevono, non hanno errati stili di vita (se non dei genitori), ma purtroppo già in utero (la fase più importante e delicata della vita) sono esposti ad oltre 300 sostanze tossiche e cancerogene che passano dalla madre al feto attraverso il cordone ombelicale e ne possono alterare lo sviluppo, predisponendo anche al cancro, come riportato già 50 anni fa da Lorenzo Tomatis. Credo che noi adulti - e la classe medica in particolare - siamo ancora troppo poco consapevoli dei guai che stiamo facendo, perché, come Tomatis scriveva: “La deliberata spietatezza con la quale la popolazione operaia è stata usata per aumentare la produzione di beni di consumo e dei profitti che ne derivano, si è ora estesa su tutta la popolazione del pianeta, coinvolgendone anche la componente più fragile, che sono i bambini, sia con l’esposizione diretta alla pletora di cancerogeni, mutageni e sostanze tossiche di varia natura presenti nell’acqua, aria, suolo e cibo, sia con le conseguenze della sistematica e accanita distruzione del nostro habitat”.

Tornando allo studio Sentieri e volendo fare un paragone fra quanto succede in Italia e la media dei tumori infantili registrata a livello globale direi che tutto il nostro paese sembra un SIN!

In effetti, conoscendo abbastanza bene la situazione del territorio italiano, dal Nord al Sud anche fuori dai SIN, non c’è affatto da stare tranquilli; e quale spiegazione plausibile se non quella che il nostro paese si distingue per i fenomeni corruttivi e che le mappe di corruzione, inquinamento, povertà e malattie coincidono?

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Oncoematologa – componente del Comitato Scientifico Isde e di Medicina democratica

 

 

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