Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 06 Dic 2025

altTranne chi vive di rendita, ma si tratta di una porzione insignificante della popolazione, nell’arco della propria vita la maggioranza dei cittadini confida prima di trovare un lavoro, meglio se gratificante, poi di godere di una meritata pensione per la vecchiaia.

Ora, ancorché fondante della Repubblica, il lavoro è diventato quasi una chimera, ma anche prendere la pensione è come afferrare Proteo, perché, quando pensi di averla acciuffata, questa ti sfugge dalle mani e ti tocca attendere ancora per poterla ottenere.

Come tutti tristemente ricordano, fu il governo Monti, attraverso la ministra Fornero a procrastinare, tra le lacrime - piangeva lei, figuriamoci chi la stava a sentire - la data di uscita dal mondo del lavoro: non più 40 anni di contributi ma 42, per di più destinati progressivamente ad aumentare.

Sennonché, la scorsa settimana, prima il neo presidente dell’Inps, Tito Boeri, poi il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, hanno fatto sapere di essere pronti a una revisione di tale meccanismo e che la modifica diventerà norma a tutti gli effetti con la prossima legge di stabilità.

Per ora, siamo agli esercizi accademici tra i due depositari dei cordoni della borsa pensionistica italiana.

Per Boeri, infatti, l’Inps deve avere un ruolo propositivo e di consulenza del governo e, in tale contesto, avanzerà proposte, oltre che sugli esodati, anche sull’età flessibile per le pensioni e il reddito minimo anti povertà.

In sintonia con Boeri, anche Poletti, ministro del lavoro, è tornato sul tema dell’età flessibile per le pensioni, ulteriormente precisando che ci sono al momento quattro ipotesi di riforma, che non si escludono tra loro, anche se sarà assai difficile che possano transitare tutte nella legge di stabilità, sia perché occorre compiere scelte precise, sia perché occorre trovare le coperture adeguate. I diritti, insomma, costano.

La prima ipotesi è quella di contenere la “botta” della legge Fornero, lasciando ai lavoratori la scelta su quando uscire, in un arco tra i 62 e i 70 anni, con corrispondenti penalizzazioni e premi, anche se sui premi per chi resta circola un certo scetticismo. Di sicuro, all’uscita anticipata corrisponderà una riduzione dell’assegno.

Altra ipotesi, da tempo cara a Boeri, è quella del reddito minimo, diretto ad assicurare la protezione per gli esodati, già rimasti, o a rischio di restare, senza pensione.

La terza ipotesi è quella del prestito pensionistico: chi esce in anticipo riceve un modesto assegno (pare 700 euro al mese), che restituirà a rate al raggiungimento dei requisiti per l’uscita normale, ma accettando anche una riduzione dell’assegno.

L’ultima ipotesi è quella del ritorno alla cosiddetta integrazione al minimo (cancellata dalla riforma Dini), che garantiva che la pensione non potesse essere più bassa di una certa somma, con l’eventuale differenza pagata dallo Stato, anche se i contributi versati erano pochi.

Quando ci saranno, se ci saranno, saremo lieti di parteciparvi tutte le novità.

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
empty alt

Il "Big Beautiful Bill Act" di Trump fa esplodere il debito pubblico Usa

Un corposo paper pubblicato di recente dal NBER ci mette nella condizione di comprendere meglio...
empty alt

UniTrento ospita seminario su “Migrazioni, salvataggi in mare e geografie del Mediterraneo”

Un mare che unisce e divide, che accoglie e respinge, che salva e troppo spesso inghiotte: il...
empty alt

“The Teacher”, film di lotta ispirato a fatti reali sulla tragica realtà palestinese

The Teacher, regia di Farah Nabulsi, con Saleh Bakri (Basem El-Saleh), Imogen Poots (Lisa),...
empty alt

La sfida di Schlein a Meloni? Iniziativa inopportuna

La Schlein lancia la sua sfida a Giorgia Meloni: vengo ad Atreju se a sfidarmi sei tu Giorgia....
empty alt

Ponte sullo Stretto, rese note le motivazioni del disco rosso della Corte dei conti

La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data...
Back To Top