In attesa che il Governo, con la prossima legge di Stabilità, si decida, infine e finalmente, ad abbandonare ogni inerzia e a dare una risposta definitiva sull’annosa e vergognosa questione degli scatti stipendiali negati ai docenti universitari, ponendo così fine allo sciopero degli esami da essi messo in atto e tuttora in corso, dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali è arrivato un chiarimento importante sia per le organizzazioni rappresentative dei docenti che per la Crui.
Come i nostri lettori abituali ricorderanno, il 13 settembre scorso ebbero a verificarsi due eventi stranamente concomitanti. Mentre il Movimento per la dignità della docenza universitaria (Mddu) dichiarava che l’adesione allo sciopero ormai dilagava tra docenti e ricercatori (7mila adesioni, salite a circa 10mila appena quattro giorni dopo), la Crui - dimenticando di essere, come da statuto, un’associazione non riconosciuta ex art. 36 del codice civile - invocando una sollecitazione proveniente dalla predetta Commissione di garanzia, si impancava a “organo rappresentativo dei datori di lavoro dei docenti universitari” e, “sentito per le vie brevi il Miur”, convocava tutte le rappresentanze dei docenti per un incontro al Miur stesso per il 5 ottobre, allo scopo di discutere non già degli scatti, sicut erat in votis, ma della regolamentazione del diritto di sciopero.
L’autolegittimazione della Crui nella improbabile veste di datore di lavoro aveva mandato su tutte le furie gli scioperanti, dichiaratisi peraltro indisponibili a discutere dello sciopero mentre questo si stava ancora svolgendo, onde risultava impossibile farne un bilancio. Nel merito, gli scioperanti ci tenevano, altresì, a far sapere che l’autoregolamentazione dello sciopero in corso aveva “superato a pieni voti il vaglio dei Garanti”. Sollecitata dal professor Carlo Ferraro, con una nota urgente trasmessa via mail anche a tutte le altre parti in causa, la Commissione di garanzia, il 6 ottobre scorso, ha precisato: a) di non essere competente a “individuare i soggetti preposti alla regolamentazione negoziale dello sciopero”, né a “valutare il grado di rappresentatività delle Organizzazioni sindacali e/o delle Associazioni datoriali”; b) che, fino a quando tra le parti non si troverà lo strumento di regolazione dello sciopero più idoneo a garantire la tutela del diritto all’istruzione, “si potrà fare riferimento alle Linee Guida adottate dall’Autorità stessa con delibera 28 agosto 2017”.
Unicuique suum, insomma. Ma anche chi ha orecchie per intendere, intenda. In primis, la Crui.