Il 25 novembre 1920, all’Università di Padova, si è laureata in ingegneria civile Elvira Poli, terza in Italia dopo Emma Strada, laureata al Politecnico di Torino nel 1908, e Gaetanina Calvi al Politecnico di Milano nel 1915.
La laurea di Elvira Poli (1893-1977) fu segnalata dalla “Domenica del Corriere” - il supplemento illustrato del Corriere della Sera - in un inserto con fotografia, dove la giovane ingegnera veniva presentata come “donna d’avanguardia”.
La sua laurea assumeva un particolare significato all’interno di un territorio, quello del Veneto, caratterizzato da un’economia prettamente agricola e da una struttura sociale in cui le donne erano ancora lontane da raggiungimento dei primi traguardi dell’emancipazione, tra cui il compimento degli studi universitari.
Nel 1957, Elvira Poli contribuì con Emma Strada alla fondazione di AIDIA (Associazione Donne Ingegnere e Architette), nata per difendere i diritti delle laureate che lavorano nel campo dell’ingegneria e dell’architettura. Divenne in seguito una delle figure di riferimento sui temi delle donne ingegnere, esprimendo posizioni di convinto sostegno alla causa della parità di genere.
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2023.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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