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Domenica, 14 Dic 2025

Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, una vera rivoluzione travolse il vecchio e il nuovo mondo. Le donne iniziarono a viaggiare sole, sfidando le convenzioni dell’epoca. Annotavano, fotografavano, disegnavano e raccontavano la loro versione della realtà.

Kate Marsden (1859-1931), nata a Londra, era la minore di otto figli dell'avvocato J.D. Marsden e di Sophie Matilda Wellsted. Divenuta orfana a 14 anni, studiò come infermiera in un ospedale religioso di Tottenham. Dedicò quindi la sua vita ai lebbrosi, prima in Bulgaria e poi in Siberia.

Viaggiò, col supporto sia della Regina Vittoria sia della Zarina Maria Fedorovna, per 18.000 Km a bordo di treni, cavalli, barche e infine una slitta trainata da cani, da Mosca fino nella tundra siberiana, dove restò per 11 mesi senza trovare purtroppo l’erba curativa che stava cercando.

Riportò tuttavia informazioni talmente utili sul territorio e sulle popolazioni locali che venne ammessa alla Royal Geographic Society.

Impressionanti i racconti che scrisse sulle condizioni degli emarginati in quella regione abbandonata da tutti e le comunità siberiane le furono talmente grate che ancora oggi la ricordano con affetto, tanto da averle eretto una statua nel villaggio di Sosnovka nel 2014 (foto in alto).

La sua presunta omosessualità le creò diversi problemi: i suoi accusatori tentarono di farla incarcerare, come accadde a Oscar Wilde in quegli stessi anni.

Gli ultimi anni li trascorre in Inghilterra. Le condizioni di salute sono ormai seriamente minate, specialmente dopo l’ictus che la colpisce nel 1924. Muore a Londra nel 1931 e viene sepolta a Hillingdon.

Nel Regno Unito viene presto dimenticata e la sua tomba si ricopre di rovi. Il remoto villaggio di Sosnovka nella repubblica di Sacha invece la ricorda ancora come la coraggiosa eroina giunta da lontano per salvare i malati di lebbra.

Per approfondire: "Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni 2023.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

 

 

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