“La Fisica è la chiesa cattolica della scienza e, in quanto tale, sarà l’ultima ad accogliere le donne nella propria ortodossia.” (Margaret Wertheim, “I pantaloni di Pitagora”, Instar libri, 1996),
Per oltre un secolo, il premio Nobel per la Fisica è stato un territorio quasi esclusivamente maschile. Fino a oggi, solo cinque donne hanno ricevuto questo riconoscimento.
Cinque su più di 220 premiati in 124 anni, a testimonianza di quanto sia stato difficile per le scienziate ottenere pieno riconoscimento nel mondo della ricerca.
• Marie Sklodowska-Curie (1903) – premiata per le sue ricerche pionieristiche sulla radioattività, che aprirono la strada alla fisica nucleare.
• Maria Goeppert-Mayer (1963) – per la formulazione del modello a gusci nucleari, fondamentale per la comprensione della struttura dell’atomo.
• Donna Strickland (2018) – per l’invenzione della tecnica di amplificazione a impulsi chirp, che ha rivoluzionato la fisica dei laser.
• Andrea Ghez (2020) – per la scoperta del buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, risultato di anni di osservazioni astronomiche di altissima precisione.
• Anne L’Huillier (2023) – per i suoi studi sugli impulsi di luce ad attosecondi, che consentono di osservare la dinamica degli elettroni all’interno della materia.
Tra le grandi protagoniste escluse da questo elenco spicca Lise Meitner, coautrice della scoperta della fissione nucleare, a cui il Comitato Nobel negò il riconoscimento, assegnandolo nel 1944 al solo Otto Hahn. Una mancanza che la storia della scienza continua a considerare una grave ingiustizia.
Tutte le Nobel della scienza: http://www.universitadelledonne.it/nobeldonne.htm
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, Milano, 2023.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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