Redazione
Il cantiere chiude, il carpentiere va a casa: licenziato per giustificato motivo. Tuttavia il lavoratore nella stessa azienda è stato già impiegato come muratore, che pure è una mansione inferiore: come tale l’operaio chiede di essere “riciclato” in altri cantieri del datore.
La Corte d’appello, però, rovescia il verdetto favorevole all’uomo in primo grado e la Cassazione conferma: l’operaio edile è troppo specializzato per essere ripescato nell’ambito di altri lavori che l’azienda sta realizzando.
È quanto emerge dalla sentenza della Suprema corte del 28 settembre, per la quale il reinserimento del lavoratore determinerebbe una «non consentita attribuzione di mansioni inferiori a quelle di assunzione». In pratica, per il bene del lavoratore, “meglio essere licenziati che demansionati”.
Peccato che la giurisprudenza ammetta il cosiddetto patto di demansionamento, secondo il quale, se i lavoratori accettano mansioni inferiori, l’azienda deve farsi carico anche di dimostrare l’impossibilità di repêchage rispetto a queste ultime.