Nella giornata di ieri, 10 agosto, è venuto a mancare all’età di 74 anni Massimo Pogelli, persona colta, perbene, generosa, laica, per oltre 40 anni, fino al momento della meritata pensione, alle dipendenze dell’Istat, dove, da vero compagno, aveva svolto, con impegno e dedizione, sia il suo lavoro istituzionale in settori strategici dell’ente che quello di strenuo difensore dei diritti dei lavoratori, sacrificando parte del suo tempo libero, con esclusivo spirito di volontariato.
All’inizio degli anni ‘90, Massimo, in dissenso con le politiche confederali, ritenute troppo subalterne alla controparte, aderì a Usi-Ricerca, sindacato nato a marzo del 1989 per contrastare lo strapotere della pubblica amministrazione nella applicazione dei contratti collettivi di lavoro, in particolare con riferimento a quello degli Enti di Ricerca.
Eletto nella segreteria nazionale di Usi-Ricerca, Massimo ha partecipato a diverse contrattazioni nazionali presso l’Aran e a innumerevoli trattative presso i singoli Enti di Ricerca, diventando in breve tempo un punto di riferimento per tanti lavoratori, in particolare, per il personale più fragile come i portatori di handicap e, in generale, le categorie protette.
Non era raro, per lui, incontrare dall’altra parte del tavolo qualche ex compagno con il quale, in età giovanile, aveva condiviso lotte politiche e al quale, con ironia, faceva notare la facilità con la quale, a volte, si passa “da Servire il Popolo a servire il potere!”.
Pure da pensionato, ha continuato a essere informato sulla attività del sindacato e a dispensare consigli, anche quando è iniziato quello che poi, dopo tantissime battaglie sindacali combattute e vinte, è stato il suo ultimo scontro, il più duro, quello con un male subdolo al quale ha tenuto testa, con forza e dignità, per quasi quattro anni.
Ci mancherà molto, ci mancheranno le telefonate mattutine per commentare l’ultimo libro letto e i più importanti articoli apparsi sul giornale preferito, Il Fatto Quotidiano, in particolare l’editoriale del direttore Marco Travaglio.
Ci mancheranno anche le belle passeggiate al parco di Villa De Santis, un luogo a lui molto caro, non solo perché gli permetteva di macinare chilometri in vista delle gare amatoriali podistiche e di incontrare i suoi tanti amici presso i locali dell’omonima Associazione, ma perché si era tanto battuto con successo, assieme ad altri compagni del quartiere, affinché l’area fosse bonificata e messa a disposizione dei cittadini.
Mancherà, però, soprattutto ai suoi Cari, in particolare, alla amata moglie Anna, ai figli Francesca e Pierpaolo e agli adoratissimi nipoti, con i quali la segreteria di Usi-Ricerca e la redazione del Foglietto condividono l’immenso dolore.
Ciao Massimo, che la terrà ti sia lieve!
Si associano al dolore della famiglia di Massimo: Franco Mostacci, Giorgio della Rocca, Adriana Spera, Rocco Tritto, Claudia Greco, Ivan Duca, Michelangelo Adduci, Corrado Abbatangeli.
Le esequie si terranno domani a Roma, alle ore 16:00, presso la Chiesa Parrocchiale di San Gerardo Maiella – Via Romolo Balzani n. 74
Adriana Spera
Rocco Tritto